Fotovoltaico: il CdS spiega quando la Soprintendenza si può opporre
La Soprintendenza ha la facoltà di opporsi alla realizzazione di un impianto fotovoltaico?
Il caso è arrivato al Consiglio di Stato che, in merito, si è pronunciato con la sentenza n. 2242/2022.
Per meglio comprendere la questione, andiamo a esaminare il caso specifico.

Il ricorrente è una società che intendeva realizzare un impianto fotovoltaico in area agricola.
Durante l'apposita conferenza di servizi, tutte le Amministrazioni coinvolte hanno espresso parere favorevole a eccezione della Soprintendenza. Secondo la stessa, infatti, i pannelli, essendo posizionati a terra, avrebbero arrecato danno sia al paesaggio che alla limitrofa area archeologica. Di contro, invece, la società ricorrente sosteneva che l'impianto non sarebbe risultato visibile grazie alla morfologia del territorio stesso, sul quale non vigeva alcun tipo di vincolo.
Inoltre, la società, ha poi aggiunto che il Piano territoriale paesistico regionale (PTPR) avrebbe consentito la realizzazione di impianti e che, per effetto del Decreto Governance PNRR e semplificazioni (DL 77/2021), ci sono casi in cui gli interventi, non essendo sostanziali, sono autorizzabili tramite procedura autorizzativa semplificata e la Soprintendenza non si può opporre in merito.
Per prima cosa, il Consiglio di Stato ha accertato che sull'area in questione non vi sia effettivamente alcun vincolo, né ambientale né paesaggistico, e che non fossero state intraprese iniziative per l'apposizione dei predetti vincoli in tempi futuri.
I giudici hanno poi altresì rilevato che l'area archeologica nei pressi dell'impianto non sarebbe stata coinvolta in alcun modo dall'impianto stesso.
Infine, il CdS ha poi sottolineato il fatto che la Soprintendenza non aveva fornito alternative meno impattanti per consentire la realizzazione dell'impianto, che è ritenuto di pubblico interesse.
Per tutti i predetti motivi, gli ermellini hanno quindi accolto il ricorso, sbloccando di fatto l'iter per procedere con l'installazione dell'impianto.
La pronuncia della sentenza 2242/2022 assume notevole importanza poiché il Decreto Energia, attualmente alla Camera per la conversione in Legge, mira proprio alla semplificazione dell'installazione degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Fondamentale per centrare gli obiettivi di transizione ecologica e abbandono delle fonti fossili.
Serve quindi una normativa chiara e di facile applicazione.
Qualche giorno fa, Dario Franceschini, Ministro della Cultura, ha spiegato che gli investimenti devono essere compatibili con la tutela del paesaggio. Quando il Decreto Energia entrerà ufficialmente in vigore, sarà quindi necessario un coordinamento al fine di evitare contenziosi.