Dieci designer impegnati per la mostra Design for a living world, al Cooper-Hewitt Museum di New York, porteranno l'attenzione su progetti realizzati con l'ausilio di materie prime sostenibili e naturali.
Dal 14 maggio, sino al 4 gennaioe poi in tour negli Usa, questa prima mostra sul design punterà i suoi obiettivi sulla natura e l'ambiente in sua protezione.
Programmata dalla Nature Conservancy, organizzazione per la salvaguardia di terre e acque operante a livello mondiale, questa manifestazione prevede la presenza di designer chiamati per la progettazione di elementi ed oggetti che raccontino il ciclo di vita dei vari materiali naturali.
Ellen Lupton curatrice del contemporary design al Cooper Hewitt e Abbott Miller, graphic designer, dello studio Pentagram Design, che partecipa anche come autore, curatori del Design for a living world, nella loro organizzazione si sono posti come priorità assoluta la salvaguardia dell'ambiente soprattutto per quanto concerne il design, prodotto e consumato nel pieno rispetto della terra ed in salvaguardia degli organismi vhe andrebbero salvaguardati.
Economia e rigenerazione fanno nascere la collezione interamente ecologica realizzata da: Yves Behar (partecipa con il Costa Rica), Stephen Burks (partecipa con l'Austarlia), Hella Jongerius (partecipa con il Mexico), Maya Lin (partecipa con il Maine), Christien Meindertsma (partecipa con l'Idaho), Isaac Mizrahi (partecipa con l'Alaska), Abbott Miller (partecipa con la Bolivia), Ted Muehling (partecipa con il Micronesia), Kate Spade (partecipa con la Bolivia) ed infine Ezri Tarazi (partecipa con la Cina).
L'America, soprattutto con la presenza di Barack Hussein Obama II, che con le elezioni del 4 novembre 2008 è stato eletto Presidente degli Stati Uniti, sta assumendo un ruolo predominante, come continente, sulla ricerca estetico-funzionale relativa ad oggetti dì uso comune legati alla vocazione ecologica.
Uso e riutilizzo sono i cardini di questa collezione che, nella ricerca, ha visto i designer girovagare per il mondo alla ricerca delle diversità presso gli artigiani di paesi poveri e lontani.
I prototipi, i disegni ed i prodotti finiti, sono stati ideati nel pieno controllo dal Nature Conservancy e come spiega Mark Tercek, presidente di questa società no profit, essi sono una sfida ai prodotti che usiamo nella nostra quotidianità e soprattutto ci portano a chiederci da dove provengono, a come sono stati fatti e a quale impatto avranno sul pianeta e sulle comunità locali.