Decreto semplificazioni: le ultime novità
Sono ore di fuoco a Palazzo Chigi, dove si è appena tenuta l'estenuante riunione notturna e alle 12 di oggi ci sarà un altro round.
In ballo le sorti del Decreto Semplificazioni. Dopo le polemiche delle ultime ore salta la norma sul condono edilizio.
Norma che prevedeva la regolarizzazione amministrativa di pratiche ancora aperte di abusi condonati e l'abolizione del principio della doppia conformità.
L'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001, nel disciplinare l'accertamento di conformità, ovvero lo strumento con il quale si consente la sanatoria di opere realizzate senza titolo edilizio, ma comunque conformi alla normativa applicabile, richiede che gli interventi abusivi siano conformi alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al tempo della realizzazione dell'opera e anche al momento della presentazione dell'istanza.
La norma del decreto semplificazioni puntava a tenere in piedi la sola conformità alle attuali regole.
Tuttavia, troppe erano le perplessità all'interno della maggioranza e i timori di innescare un meccanismo che favorisse l'abusivismo edilizio hanno avuto la meglio.
Restano in piedi le novità sullo snellimento delle opere pubbliche. In che modo?
Saranno previste due modalità di affidamento dei lavori: affidamento diretto per lavori il cui importo non superi i 150.000 euro (contro gli attuali 40.000 euro); affidamento con licitazione privata, senza bando di gara, con la consultazione di almeno cinque operatori del settore, per importi fino a 5,35 milioni di euro.
La norma prevede anche una serie di altre deroghe alle normative ambientali e a quelle dei certificati antimafia, sulla scorta della velocizzazione che ha consentito la realizzazione del nuovo Ponte di Genova in tempi celeri. Ma i nodi sono ancora tanti e tutti da sciogliere.