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Torniamo a parlare ancora una volta del caro bollette, un tema molto caldo che sta preoccupando gli italiani, privati e imprese.
Il Consiglio dei ministri, all'unanimità, ha dato il via libera al nuovo decreto contro il caro-bollette e al decreto sulle cessioni dei crediti legati ai bonus edilizi, compreso il Superbonus.
Come ha affermato il Premier Draghi, il Governo vuole intervenire in maniera tempestiva affinché il rincaro dell'energia non si traduca in un minor potere di acquisto da parte delle famiglie e in una minor competitività delle imprese.
È stato stanziato un pacchetto di interventi di circa 7,5 miliardi, la maggior parte dei quali (5,8 miliardi), destinati a limitare proprio gli effetti del caro bollette. In programma, anche interventi strutturali volti ad aumentare la produzione di gas in Italia senza operare nuove trivellazioni.
Draghi ci ha tenuto anche a specificare che gli interventi messi a punto non prevedono scostamenti di bilancio in quanto vengono utilizzati i margini derivanti dalla crescita della finanza pubblica conseguiti nell'anno.
Il ministro dell'Economia, Daniele Franco, ha spiegato nel dettaglio il piano di aiuto. Vediamo in cosa consiste.
5,5 miliardi sono destinati a famiglie e imprese. Per le prime, sono stanziati:
Sul lato delle imprese, gli altri 1,2 miliardi degli oneri di sistema sull'elettricità e sul gas, l'intervento sulle energivore, l'ultimo intervento sulle gasivore per 2,8-9 miliardi ed ancora 700 milioni ripartiti fra regioni, servizi ed enti locali.
Nello specifico, gli oneri di sistema resteranno bloccati fino al 30 giugno. Con le predette risorse, infatti, l'Arera annullerà le aliquote applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW. Confermata l'Iva sul gas al 5% anche per il secondo trimestre, ovvero per le fatture emesse per i consumi - stimati o effettivi - dei mesi di aprile, maggio e giugno 2022.
Il ministro della Transizione Roberto Cingolani ha poi cominciato che il governo interverrà sulla produzione nazionale di gas in modo tale da arrivare a circa 5 miliardi di metri cubi di produzione nazionale rispetto agli attuali 3. Cingolani ha inoltre specificato ci sarà anche una grande semplificazione per gli impianti di natura rinnovabile (fotovoltaico in primis) per facilitare al massimo l'espansione di tecnologie fotovoltaiche.
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