Ddl montagna, per sostenere la crescita dei Comuni montani e contrastarne lo spopolamento
Giovedì 10 marzo 2022 è stato emesso il provvedimento Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane che introduce misure, anche fiscali, per sostenere la crescita dei Comuni montani e per contrastarne lo spopolamento.
L'obiettivo è sviluppare e valorizzare la montagna, ma soprattutto, creare le condizioni affinché i giovani decidano di restare, così che gli oltre 4mila comuni che in Italia si trovano su territori montani possano avere un futuro.

La Strategia nazionale per le montagne Italiane è definita con orizzonte temporale triennale dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie, d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni.
Con la Legge di Bilancio 2022 è stato istituito il fondo Fosmit, con una dotazione di 100 milioni di euro per l'anno 2022 e 200 milioni di euro a partire dal 2023.
La Snami, nell'ambito delle disponibilità del predetto Fondo, andrà a delineare quali sono le priorità e le linee strategiche per favorire la crescita e lo sviluppo economico e sociale dei territori montani, garantendo servizi come l'accessibilità alle infrastrutture digitali, il sostegno alla residenzialità, alle attività commerciali e agli insediamenti produttivi, nonché il ripopolamento dei territori.
Tra le soluzioni ad ampio spettro, ci sono misure fiscali a favore di piccole e microimprese che intraprendono la propria attività nei comuni montani, il cui titolare - o almeno uno degli esercenti - non abbia compiuto 35 anni alla data di entrata in vigore della presente legge.
Per gli imprenditori agricoli e forestali, che esercitano la propria attività nei comuni montani e fanno investimenti per il miglioramento delle pratiche di coltivazione e gestione benefiche per clima e ambiente, è previsto un credito di imposta pari al 10% del valore degli investimenti effettuati nel triennio 2022-2025.
La formula Io resto in montagna, invece, è stata messa a punto per incentivare la residenzialità in montagna.
Per l'acquisto di un'unità immobiliare da adibire ad abitazione principale nei comuni montani, con popolazione residente inferiore ai 2.000 abitanti, spetta una detrazione dall'imposta lorda pari al 100% degli interessi passivi entro un ammontare di 500 euro, e pari all'80% sulla parte degli interessi passivi che supera il limite di 500 euro, fino a 1.125 euro.
Tale agevolazione è rivolta ai contribuenti che non hanno compiuto 41 anni di età nell'anno in cui si va a rogito.
Inoltre, i rifugi di montagna possono essere concessi in locazione, mentre sono previste soluzioni volte a favorire i servizi di telefonia mobile e l'accesso ad internet.