In questo periodo molte persone stanno ricevendo dalle società erogatrici di servizi come elettricità, acqua e gas, dei moduli da compilare nei quali indicare i dati catastali relativi all'immobile oggetto della fornitura.Bisogna sapere che la maggior parte delle volte l'utente non è obbligato a fornire questi dati, è il caso quindi di chiarire quali sono le circostanze in cui bisogna osservare l'obbligo.
La legge 311 del 2004, meglio nota come Legge Finanziaria per il 2005, prevede che, dal 1° aprile 2005, gli enti di erogazione di energia elettrica, acqua e gas sono obbligati a raccogliere e comunicare all'anagrafe tributaria i dati catastali degli immobili presso cui sono attivate le utenze, tramite la richiesta di un'apposita dichiarazione che deve essere sottoscritta dall'utente.Questo tipo di raccolta dati servirebbe, tra l'altro, a scongiurare l'utilizzo di immobili realizzati in assenza di titoli autorizzativi o comunque non accatasti e quindi sconosciuti al fisco.L'obbligo di comunicazione dei dati, tuttavia, sussiste solo per i contratti di fornitura stipulati in data successiva al 1° aprile 2005, in quanto la legge in questione prevede, all'articolo 333, che per i contratti già in essere al momento dell'entrata in vigore della normativa, le informazioni catastali debbano essere acquisite solo in occasione di un rinnovo, anche tacito, del contratto o della modifica dello stesso.Pertanto gli utenti che abbiano ricevuto tali moduli ed abbiano dei contratti antecedenti la data del 1° aprile 2005, non sono tenuti all'obbligo della comunicazione dei propri dati, almeno fino a che il proprio contratto di somministrazione non venga rinnovato.
