Draghi: è fondamentale accelerare la diffusione dell'energia pulita
Il tema della questione energetica è più che mai contemporaneo. Fino a poche settimane fa si parlava del caro bollette e ora, ad aggravare il tutto ci si mette anche la critica situazione geopolitica.
Proprio nella giornata di ieri, Mario Draghi ha affrontato la questione alla Camera. Il Premier ha fatto presente la necessità di ridurre la nostra dipendenza dal gas russo. Necessità, da cui, consegue l'urgenza di investire nella transizione ecologica.
La questione energetica costituisce al momento una delle più grandi preoccupazioni nazionali, e non solo.

Nelle giornate di oggi e domani, il Consiglio dei leader UE si riunisce a Versailles per affrontare la questione. Il vertice europeo sarà quindi l'occasione per discutere circa i nuovi strumenti da attuare per aumentare la sicurezza e l'indipendenza energetica, cercando così di tagliare il cordone che tiene legati l'Europa a gas, petrolio e carbone russi.
Tra le varie ipotesi, potrebbe magari essere validata la proposta italiana di stabilire un tetto comunitario sul costo del gas.
Nel frattempo, Draghi, ha comunque riportato l'attenzione sulle risorse nazionali e sul lavoro svolto per accelerare la diffusione dell'energia pulita. L'Italia ha tutte le intenzioni di rispettare l'obiettivo del Piano nazionale di ripresa e resilienza di 70 GW di rinnovabili entro il 2026. Per fare ciò, però, è essenziale che vengano sbloccate le autorizzazioni.
È quindi importante attuare una profonda semplificazione burocratica. Un problema che, ovviamente, il Governo non può risolvere da solo. È infatti necessaria la collaborazione attiva del territorio e dei vari enti regionali.
Tra l'altro, il Presidente del Consiglio, ha sottolineato il fatto che, in questo particolare momento storico, certe considerazioni di tipo autorizzativo non sono per nulla giustificate.
Un invito quindi all'azione, con la promessa di essere già al lavoro per sbloccare varie decine di GW di eolico off-shore.
Tuttavia, gran parte del lavoro sulla sicurezza energetica avverrà in ambito fossile. L'esecutivo è attualmente impegnato ad aumentare le forniture di gas non russe sfruttando le concessioni esistenti per il periodo 2022-2031.
Senza infine dimenticare che, attualmente, sono stati fatti interventi relativi all'aumento della produzione e al ricorso al biometano. L'obiettivo è quello di raggiungere le 200mila tonnellate nel 2023, e un incremento di 50mila tonnellate annue per il triennio successivo.