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Negli interventi di ristrutturazione edilizia, le condizioni maggiormente richieste sono la razionalità e l'efficienza dei sistemi costruttivi.Ovviamente questi fattori vanno letti in funzione di particolari esigenze cantieristiche come: la velocità di esecuzione, l'approvvigionamento delle materie costruttive, lo smaltimento degli scarti di lavorazione, le aree di preparazione e confezionamento di prodotti, e altro.
In questo contesto, una delle soluzioni maggiormente impiegate è la tecnologia definita a secco e costituita da strutture leggere e prodotti preconfezionati (lastre in cartongesso).
Con questi sistemi, infatti, si possono realizzare in maniera rapida e senza ricorrere a procedure complesse alcune opere come: contropareti, tramezzi, controsoffitti, etc.
Vale la pena comunque specificare che si tende a considerare questo sistema troppo rigido, e quindi adatto alla realizzazione di superfici rette e non curve.
Prima di addentrarsi in quest'argomento, è indispensabile esaminare in maniera generica alcune problematiche concernenti interventi sui vecchi fabbricati.
Nei centri storici, e in fabbricati di vecchia fattura, la maggior parte delle strutture è costituita da muratura portante, volte e archi.In queste condizioni, e se si pensa allo stato di degrado degli elementi edilizi, alle difficoltà di cantiere, alle disposizioni imposte dalle Soprintendenze, etc., i costi di ristrutturazione possono essere anche elevati.
Seguendo questo ragionamento, è quindi giustificabile intervenire con le metodologie di restauro conservativo solo in edifici storici e di notevole pregio architettonico.
Di contro, in evidenza a opere di edilizia minore, è opportuno adottare delle soluzioni mirate, come ad esempio contropareti in cartongesso, che consentono un certo risparmio economico preservando ovviamente la tipologia costruttiva originaria.
A seguire s'indica uno di questi esempi costruttivi.
Nell'esempio raffigurato, si evidenzia un ambiente di vecchia costruzione, realizzato con struttura muraria e volta a botte.In queste condizioni, l'intervento di ristrutturazione dovrebbe essere indirizzato a una ridefinizione della funzionalità interna, con la sostituzione della volta con un solaio orizzontale.
È evidente che l'interesse verte sul mantenimento della tipologia costruttiva originaria, lasciando in questo modo anche la piacevole sensazione della superficie curvilinea.
Oltre al fattore puramente storico, vi è da considerare anche la consistenza delle superfici intonacate e l'esistenza di degradi.
Nel caso specifico, infatti, si evidenzia un'irregolare conformazione della superficie a volta, con pareti non perfettamente complanari e tracce di condensa.A quest'aspetto si associa anche la necessità di rifare completamente la rete tecnica degli impianti, procedendo operativamente con l'apertura di tracce sulle pareti interne, costituite da conci di muratura.
In questi casi, è opportuno realizzare una controparete di cartongesso, distaccata adeguatamente dal supporto esistente, e che permetta di creare uno spazio dove alloggiare gli impianti sottotraccia.
L'esistenza di un'intercapedine consente, di fatto, una ventilazione interna e quindi di combattere l'insorgere di umidità sulle pareti.Ovviamente, questo stato dei lavori determina una difficoltà operativa maggiore rispetto alle contropareti rettilinee.
L'operatore, infatti, dovrà innanzitutto determinare la curvatura della volta e la quota d'imposta del piano inclinato e valutare, di conseguenza, eventuali azioni correttive che permettano di regolarizzare la superficie muraria.
Solo dopo aver predisposto queste condizioni, si potrà sagomare la struttura metallica di sostegno direttamente sulla parete per poi procedere con la posa delle lastre di cartongesso.
Ovviamente, trattandosi di strutture tendenzialmente rigide, vi saranno delle difficoltà operative per determinati raggi di curvatura.In questi casi, e salvo impiegare prodotti specifici, vale una soluzione che prevede di spezzare la lastra in più liste orizzontali, per poi stendere uno strato di stucco per uniformare il fondo.
Anche se molto pratico, ed eseguito a perfetta regola d'arte, questo sistema solleva qualche dubbio estetico circa la perfetta planarità della superficie.
In ultimo, questa tipologia costruttiva, se abbinata a una struttura di sostegno più complessa, potrebbe essere impiegata anche per creare piani curvi su soffitti retti e di altezza elevata.
In determinati ambiti, l'impiego di questa tecnologia potrebbe determinare anche effetti poco apprezzabili a livello estetico.
Nell'esempio raffigurato si evince, infatti, un controsoffitto orizzontale che incrocia un elemento ad arco.
Il risultato finale, piuttosto visibile, rispecchia ovviamente una soluzione rabberciata.
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