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È dovere di ogni cittadino consapevole provvedere a una corretta raccolta dei rifiuti, cominciando da quelli prodotti quotidianamente all'interno della propria abitazione.
In realtà, l'operazione è più complessa; l'ideale sarebbe selezionare in via preventiva i prodotti da acquistare tra quelli che prevedano un uso ridotto di imballaggio e che questo sia biodegradabile o riciclabile nella percentuale più alta possibile.
Non si tratta di stravolgere il proprio stile di vita ma semplicemente basterebbe porre più attenzione in fase di acquisto, facendo in modo che rientri tutto nelle abitudini del nostro vivere quotidiano.
Così facendo diventa tutto più semplice e la catena di raccolta viene agevolata a partire dalla fonte. L'obiettivo è infatti quello di ridurre i volumi dei rifiuti prodotti per agevolarne la raccolta da parte delle aziende preposte, potenziando il più possibile l'azione del riciclo rispetto a quella dello smaltimento in discarica.
Nelle composizioni delle cucine di oggi, siano esse in stile classico che moderno, vengono inserite sempre più spesso delle basi già dotate, al loro interno, di contenitori per la raccolta dei rifiuti in maniera differenziata.
Si tratta soprattutto del mobile sottolavello che, a seconda dello spazio a disposizione e della sua conseguente dimensione, può contenere da un minimo di due fino a quattrocontenitori, a loro volta suddivisi in scomparti.
Questa soluzione riguarda il più delle volte le basi concepite a cestoni scorrevoli, dove il cestone in basso, aprendosi, trascina fuori una struttura in plastica o in metallo dove collocare i vari contenitori.
C'è anche la possibilità di attrezzare una comune base sottolavello con ante, acquistando a parte la struttura e i contenitori e montare il tutto dopo aver fissato i binari dello scorrimento al ripiano base del mobile.
Si sceglie la base sottolavello perché è quella più interessata soprattutto alla gestione dei rifiuti umidi, nel momento in cui si ripongono i piatti in lavastoviglie o nel lavello per poterli sciacquare o lavare.
Sono, come accennato prima, le stesse aziende produttrici di mobili per cucine a fornire le basi già attrezzate; tuttavia, è sempre possibile completare la dotazione in un secondo momento, visto che le dimensioni dei mobili sono standardizzate proprio per poter fare lavori di restyling successivi.
Nelle immagini potete vedere qualche esempio di soluzione sottolavello. Tra le aziende da consigliare ho scelto Essetre e Blanco, quest'ultima specializzata soprattutto nella produzione di lavelli e accessori dedicati.
Entrambe offrono soluzioni variabili in base allo spazio a disposizione nel mobile sottolavello e in base alle esigenze familiari, per cui si riesce ad attrezzare in maniera completa sia sottolavelli monovasca da 60 cm che elementi più articolati da 120 cm.
In ogni caso si tratta di soluzioni integrate che non sono visibili all'esterno, per cui non vanno in alcun modo a intaccare quella che è l'estetica della cucina stessa e il design rimane intatto.
Già da tempo molte aziende produttrici di ferramenta e attrezzature interne per mobili si stanno preoccupando di fornire articoli sempre più completi dal punto di vista non solo della semplice raccolta ma anche del trattamento dei rifiuti, a partire dalla cucina di casa.
Ovviamente si tratta di azioni di base che rendono più agevole lo stivaggio dei rifiuti stessi e, al contempo, ne rendono più veloce il trasporto per il successivo trattamento finale nelle strutture dedicate.
Un grosso passo in avanti si è fatto con l'introduzione di elementi di raccordo a completare gli impianti di scarico dei lavelli, per una prima azione di triturazione dei rifiuti umidi.
In questi casi si va oltre il semplice contenitore in quanto si tratta di un vero e proprio mini-impianto per primo trattamento dei rifiuti.
Tra le aziende che, per prime, hanno sviluppato la progettazione di tali articoli per il mercato dei rifiuti domestici, vi segnalo Texa, divisione di Atop Spa, che dal 2005 si occupa nello specifico, appunto, di gestione differenziata dei rifiuti solidi e organici, sviluppando tecnologie per la progettazione e la fabbricazione di apparecchi Bio Compattatori e Tritarifiuti.
Ecobin 30 Evo rappresenta a questo proposito un'innovazione, in quanto è l'unico bio-tritarifiuti organici alimentari che non immette il rifiuto triturato negli scarichi. Si può installare in qualsiasi sottolavello, anche di ridotte dimensioni. Ecobin permette di mantenere, senza problemi di cattivi odori, i residui così sminuzzati e ridotti in volume fino all'80%, per un periodo fino a cinque giorni.
Ecobin 30 Evo è zincato e verniciato silver, è collegato alla rete elettrica e idrica, sfrutta un sistema di triturazione a lame contrapposte e, nella parte di contenitore dei rifiuti trattati, ha una capacità di 12 litri.
Il ciclo automatico di lavaggio del cassetto superiore ne assicura la perfetta igienizzazione, mentre i rifiuti triturati vengono nebulizzati con trattamento biologico-enzimatico.
Il serbatoio del liquido biologico è dotato di spia di livello per 3,5 l, corrispondenti a 450 cicli di funzionamento. Il compost si ottiene in tempi molto ridotti, grazie a questo ciclo di trattamento.
Il cruscotto comandi/sicurezza permette di controllare e dirigere il funzionamento, bloccandone l'apertura accidentale. Il filtro, lavabile in lavastoviglie, impedisce ai residui tritati di confluire nelle tubature di scarico. Il cestello contenitore è composto da due parti, di cui una rimovibile, in plastica.
Con Ecobin 60 TC, sempre di Texa, con un unico apparecchio è possibile gestire sia rifiuti organici che rifiuti solidi come lattine e contenitori in plastica. Anche questo articolo si integra perfettamente nella composizione della cucina, potendosi sistemare in una base e se ne gestisce il funzionamento tramite comandi touch screen.
Si tratta, in sostanza, di una serie di moduli assemblati ognuno dei quali, rispettivamente, compatta contenitori ed imballi preventivamente differenziati, quali lattine in banda stagnata, tetrapack, cartone oppure bottiglie di plastica fino a 2l, che vengono compattate e sfibrate.
Oltre a questi moduli c'è anche il trituratore di residui organici alimentari, per il cui trattamento viene nebulizzato un liquido enzimatico che rallenta la fermentazione impedendo la formazione di cattivi odori.
Completa il tutto una serie di tre contenitori in plastica dura e una serie di sacchetti biodegradabili Texa.
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