Nuova direttiva dell'UE: 8 condizionatori su 10 sono da cambiare
I condizionatori, che nel giro di qualche giorno molti cominceranno ad azionare per trovare un po' di refrigerio nelle giornate più calde, è uno degli apparecchi più inquinanti, specie se si tratta di un elettrodomestico vetusto e in classe energetica bassa.

Da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Wisconsin-Madison, infatti, è emerso che i condizionatori sono responsabili di circa il 10% delle emissioni di anidride carbonica a livello mondiale.
Per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, l'UE ha quindi posto un altro giro di vite, che questa volta riguarda i condizionatori.
Nello specifico, dal 2024, l’Unione Europea ha deciso di vietare l’assistenza e la manutenzione dei condizionatori e di tutte quelle apparecchiature che contengono gli F-gas, ovvero gli idrofluorocarburi, responsabili dell’emissione di gas effetto serra.
Bas Eickhout, l'eurodeputato olandese dei verdi ha spiegato che gli idrofluorocarburi sono gas a effetto serra molto potenti che rappresentano il 2,5% delle emissioni dell'UE, ed hanno inoltre un impatto sul clima molto forte.
Tale stretta, oltre a mettere in forte discussione l’utilizzo di molti modelli presenti sul mercato e ad avere ripercussioni dirette sui condizionatori e sulle pompe di calore attualmente presenti nelle abitazioni private, così come anche nelle strutture pubbliche (ospedali, uffici della PA), va ad influire anche sugli impianti di refrigerazione – sia stazionari che in movimento - utilizzati nei supermercati.
Nonostante l'indiscutibile importanza del Green Deal per il clima, questa novità sugli F-gas ha suscitato reazioni contrastanti in Francia e in Italia, soprattutto da parte delle industrie coinvolte in prima linea.
Una scelta di tal genere, infatti, va ad infliggere un colpo molto pesante alla filiera di produzione (sia a livello nazionale che internazionale), così come anche a tutte le società che si occupano della manutenzione di tali apparecchiature.
In Italia, con un volume d'affari di circa 8 miliardi di euro e l'impiego di 140.000 persone circa, questo comparto manifatturiero contribuisce per lo 0,5% al PIL del Paese.
Di fatto, secondo i dati riportati da Il Messaggero, l’80% dei condizionatori presenti in Italia dovrà essere sostituito a stretto giro per conformarsi alle nuove normative UE.
In Italia, le associazioni Area Ehpa, Applia ed Epee, vedono questo programma sì nobile, ma anche assai difficile da realizzare.
Inoltre, è fondamentale che anche i consumatori vengano informati in maniera tempestiva sulle nuove normative e, soprattutto, che vengano supportati con incentivi e agevolazioni finanziarie per adeguarsi adottando tecnologie e apparecchiature rispettose dell’ambiente.
Ad ogni modo, nulla è ancora deciso. Sebbene infatti lo scorso 30 marzo il Parlamento europeo abbia dato la sua approvazione, le trattative non sono state ancora chiuse.