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Le finiture sono assolutamente fondamentali nell'architettura d'interni.
Infatti, dal punto di vista meramente funzionale possiamo approssimare la normale stanza di un appartamento a un cubo o un parallelepipedo, cioè a un solido formato da quattro pareti, il soffitto e il pavimento: spetta dunque alla caratterizzazione di queste superfici, in termini di colore, materiale, texture, vibrazione alla luce e sensazioni tattili, determinare la personalità di un ambiente.
La corretta scelta del pavimento assume un ruolo progettuale decisivo, perché il pavimento svolge numerose funzioni: oltre ovviamente a uniformare la superficie di appoggio, può ampliare o viceversa rimpicciolire una stanza, farla sembrare più buia o più luminosa, attribuire il giusto risalto ai colori di mobili e complementi e infine unire visivamente più ambienti in successione.
Ma un pavimento sbagliato provoca molti problemi anche in termini di manutenzione: un materiale troppo delicato potrebbe infatti rovinarsi in pochissimo tempo, perdendo le proprie qualità estetiche e/o funzionali e richiedendo una sostituzione troppo precoce, o ancora necessitare di pulizie molto accurate e ravvicinate, con ovvie ricadute in termini di tempi e costi di gestione.
Ogni ambiente della casa ha il suo pavimento ideale. Scegliendo il pavimento dobbiamo tenere conto dei nostri gusti poiché ciascuno ha le proprie preferenze in relazione a colori, forma e materiali, ma soprattutto bisogna considerare le specifiche qualità di ciascun materiale, in termini di aspetto estetico, invecchiamento, resistenza all'usura e all'umidità, resistenza alle intemperie e facilità di manutenzione.
Per l'ingresso, i disimpegni e il soggiorno, cioè le zone di casa in cui si passa più spesso, si trasportano pacchi ingombranti e si tende a indossare le scarpe utilizzate all'esterno, è quindi opportuno scegliere un materiale robusto e facilmente pulibile, quale il gres porcellanato o alcune pietre naturali come il basalto e il granito. Sono invece sconsigliabili materiali più delicati come il parquet, il cotto o il marmo.
In bagno e in cucina, dove l'umidità tende a ristagnare e talvolta può capitare di rovesciare sostanze unte oppure oleose, possiamo invece ripiegare sulla tradizionale ceramica, sul clinker o ancora sul gres: per non rinunciare al nostro materiale preferito, possiamo però scegliere una piastrella che ripropone le venature del legno o del marmo, ottenendo un pavimento robusto ma ben curato.
Nella camera da letto si può invece osare di più, optando per il cotto o un bel parquet: quest'ultima scelta è anzi particolarmente indicata, perché il legno è un materiale molto rilassante, caldo e dalle sensazioni tattili estremamente piacevoli.
Per gli spazi esterni le possibilità sono invece decisamente più ampie.
Se infatti per le superfici di balconi, terrazzi e lastrici solari possiamo adottare ancora una volta piastrelle di gres, clinker o calcestruzzo, per la pavimentazione di cortili, rampe o vialetti pedonali e carrabili la scelta è praticamente infinita: autobloccanti per rampe carrabili e parcheggi esterni, pavimenti monolitici in calcestruzzo per cortili e vialetti, listoni di legno tropicale (il cosiddetto parquet decking) per gazebo e vialetti, cotto (purché adeguatamente trattato per renderlo non gelivo) per i marciapiedi esterni, ciottoli e scaglie di pietra per i cortili più rustici, ad esempio a servizio di una casa di campagna, e così via.
Ma la scelta del pavimento è influenzata anche dalle caratteristiche della stanza, e soprattutto dallo stile dell'arredamento. Infatti, in un ambiente molto tradizionale, con travi a vista e un arredamento d'antiquariato si ottengono ottimi risultati con un pavimento di marmo, alla veneziana, in cotto o cementine stampate tipiche dello stile liberty; mentre un'architettura decisamente contemporanea viene sottolineata adeguatamente da un pavimento monolitico in resina o in calcestruzzo, oppure da piastrelle in gres di grande formato e colori neutri come il nero, beige, sabbia o grigio antracite.
Naturalmente, possiamo anche giocare sul forte contrasto tra i materiali, osando soluzioni molto innovative in ambienti decisamente tradizionali: in questo caso occorre però saper prevedere l'effetto finale con precisione per evitare sensazioni troppo fredde o da rivista.
Si può utilizzare il pavimento anche per ottenere precisi effetti progettuali, come accorciare o allungare una stanza, renderla più spaziosa e/o luminosa e così via.
Infatti:
- l'uso di pavimenti molto chiari, bianchi, beige o color sabbia, associato a pareti bianche rende una stanza particolarmente ampia e luminosa;
- per ampliare visivamente un ambiente, si può scegliere un pavimento monolitico o di piastrelle in grande formato, ad esempio 60 centimetri
- se invece vogliamo rimpicciolirlo, possiamo adottare un tappeto di cementine o una fantasia molto vistosa, magari ispirata all'optical art;
- per accorciare un corridoio molto stretto e lungo, è consigliabile un pavimento a righe di due colori alternati disposte perpendicolarmente al lato lungo della stanza;
- per attribuire un verso privilegiato a un ambiente quadrato, si può infine utilizzare un pavimento in listoni di legno oppure di gres a effetto legno.
Soffermiamoci a parlare di due veri e propri evergreen: la ceramica e il gres porcellanato.
La ceramica è un materiale che ha fatto storia e pavimentato per decenni bagni, cucine e appartamenti di tutta Italia: drasticamente caduta in disuso negli ultimi anni, vive attualmente una fase di riscoperta.
Molte aziende del settore hanno infatti riproposto sul mercato diverse collezioni di piastrelle in tinta unita nel tradizionale formato 20x20 o in soluzioni rettangolari leggermente più grandi. La collezione Casablanca dell'azienda Ragno Ceramich è ad esempio una linea di piastrelle in ceramica disponibili in sei colori neutri molto sobri ed eleganti (antracite, beige, bianco, creta, grigio e marrone), ideali per donare un tocco di stile a qualsiasi ambiente di aspetto moderno o più classicheggiante.
Decisamente hi-tech è invece il gres porcellanato cristallizzatoSistemAdi Marazzi, disponibile in otto colori (arancio, avorio, bianco, blu, giallo, cemento, nero e rosso) e tre grandi formati: 30x60, 60x60 e 60x120. Realizzato con un sistema brevettato e coperto da segreto industriale, si caratterizza per la straordinaria profondità tridimensionale del suo colore.
Per chi invece desidera osare con inediti effetti optical art o l'impressione di un pavimento monolitico, la Cooperativa Ceramica D'Imola Sc, tramite la propria consociata Leonardo ha sviluppato la linea Architecture, formata da piastrelle di grandissimo formato (cm 60x60, 120x120 o addirittura 240x240) in tinta unita, con decorazioni geometriche o composizioni ispirate ai quadri di Mondrian.
Per gli amanti della tradizione, l'azienda Ceramica Rondine ha infine ideato la collezione Argille, una serie di piastrelle in gres porcellanato di aspetto molto simile al cotto, ideale per la pavimentazione di spazi sia interni che esterni. I formati sono quelli tradizionali: piastrelle quadrate 34x34 e tavelle 17x34, eventualmente combinabili tra loro per riproporre i tipici motivi con fughe a 45° o disposizioni a spina di pesce.
Anche i colori disponibili, ambra, biscotto e mattone, ricalcano fedelmente quelli del cotto toscano.
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