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Negli anni del dopoguerra sono spuntate, nel paesaggio italiano, numerose ville e villette con giardini più o meno grandi. Al tempo, magari, intorno alla nuova costruzione c'era il nulla assoluto, ma la crescita demografica e la tendenza alla cementificazione hanno via via inglobato queste abitazioni.
Così come è accaduto a questi edifici, anche i giardini si sono trovati compressi tra recinzioni ed altre case e con essi anche gli alberi che erano stati piantati al tempo.
Non ci si stupisce più di vedere un bel cedro del Libano infilato in un angolo buio e potato a caso, solo perché il vicino non tollera la troppa vicinanza con il suo confine.
Tenere presente il tipo di pianta e la sua collocazione nel tempo, dovrebbe essere la preoccupazione principale di chi la mette a dimora. Il primo pensiero per evitare situazioni spiacevoli sia per la pianta, che per il futuro proprietario.Il tema delle distanze e dell'uso corretto dello spazio in giardino non è sicuramente semplice e, non a caso, esistono giardinieri specializzati e architetti del verde. Un consiglio non guasta mai, ma, in generale, certe regole si possono estrapolare dall'esperienza e condire con un filo di buon senso.
I grandi alberi vanno messi dove c'è e ci sarà spazio. Non vale il discorso: Adesso è piccolo poi si vedrà, perché quando arriverete a vedere il problema sarà decisamente grosso.
Per le proporzioni dei giardini attuali meglio utilizzare alberi di taglia media. Ce ne sono moltissimi e in grado di darvi grandissime soddisfazioni senza privarvi di una bell'ombra nel vostro giardino.
Qualche esempio? Il Prunus serralata che ha un tronco bellissimo, ma anche ciliegi o Prunus Amanogawa. Oltre a questi, si può pensare a tutta la famiglia dei sorbi, con il loro bel fogliame e le bacche in agosto, oppure i meli, ovvero tutte piante di cui si sa sia l'altezza massima che il portamento.
Ovviamente oltre a questo, bisogna curare sia il terreno che l'esposizione ma tra queste varietà troverete sicuramente qualcosa che fa al caso vostro.Inoltre potete considerare che molti arbusti possono essere rimossi anche a distanza di anni.
Occorre prestare attenzione a danneggiare il meno possibile l'apparato radicale e scegliere il momento giusto, ovvero generalmente in primavera o ad ottobre.
Normalmente dopo uno spostamento, a seconda del danno causato alle radici, è bene fare una bella potatura della parte aerea per ridare vigore alla pianta.
Un' ultima considerazione circa lo spazio riguarda, dopo la collocazione degli alberi, gli arbusti che possono essere collocati sotto di essi, in modo da delimitare una zona giardino e semplificare la manutenzione sia del giardino che del prato.
Sotto agli alberi citati sopra possiamo sistemare azalee, rododendri, camelie, forsizie, spiree ma anche ortensie o rose e tanto altro inventandoci gli abbinamenti e i colori più adatti ai nostri gusti o esigenze.Per esempio prendiamo un muro di confine di una decina di metri in clima padano esposto al sole: una soluzione potrebbe essere creare uno sfondo scuro con conifere o sempreverdi con davanti arbusti da fiore come la forsizia che risalta con i suoi fiori gialli, il tutto delimitato da un cordone per semplificare la gestione del prato.
Sempre riguardo al problema distanze, in realtà esistono delle note legali a riguardo. Il codice civile ne regola il contenuto negli articoli 892-896, ma tendenzialmente è possibile distinguere due tipologie di situazioni: quella in cui gli alberi devono essere piantati e quella in cui gli alberi già insistono sul terreno in oggetto.
La distanza si misura a partire dal punto della semina o a volte, dalla base esterna dell'albero piantato, sempre a livello del terreno. Non vale per le piante in vaso e comunque nulla vieta di piantare alla distanza stabilita e forzare la crescita in una certa direzione.
Il tutto ha come scopo sia evitare l'invasione del fondo altrui con radici, sia che gli alberi tolgano luce e vista. Però rimane un neo in tutto questo: ovvero lo sviluppo effettivo della specie in oggetto, che è ben diversa sulla carta, soprattutto quando si ha a che fare con climi così diversi, lungo tutto lo Stivale. Non è detto infatti che un arbusto rimanga tale, in altri luoghi, con clima favorevole, ma può essere che le sue dimensioni raggiungano quelle di un albero.
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