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25 Gennaio 2013 ore 01:17 - NEWS Piante |
L'utilizzo di piante medicinali per uso erboristico si sta diffondendo sempre di più, soprattutto all'interno di filoni che preferiscono l'uso di rimedi naturali in caso di piccoli malesseri e patologie non gravi.
L'alchechengi è sicuramente una delle più apprezzate tra le piante medicinali in circolazione.
Si tratta di una pianta velenosa di cui solo il frutto è commestibile e che ha una spiccata funzione diuretica tanto da essere in grado di sciogliere i calcoli urinari e di combattere in maniera efficace eventuali infezioni dell'apparato urinario. Il nome completo della pianta è Physalis Alkekengi e fa parte della famiglia delle Solenacee.
Può raggiungere l'altezza di un metro e produce dei coreografici fiori bianchi a forma di campanella che sbocciano nel periodo intorno al mese di luglio garantendo circa un mese di fioritura.
I frutto è una bacca con dimensioni simili a quelle di una ciliegia con colore un po' più pallido che, normalmente, è ricoperta da un calice che funge da collegamento con la pianta vera e propria, come accennato sopra è l'unica parte commestibile della pianta e viene spesso utilizzato anche in cucina.
Sotto questo aspetto, infatti, preme sottolineare come le bacche siano molto ricche di vitamina C, oltre a molte altri acidi organici e sostanze come ferro, potassio e flavanoidi.
Questa composizione le rende particolarmente diuretiche e vengono spesso utilizzate per la cura della litasi urinaria.
Le foglie di Alchechengi sono di forma ovale con una lunghezza contenuta che si aggira intorno agli 8 cm.Si tratta di una pianta di origine asiatica che prolifera in tutte le zone temperate del mondo, spesso la si può incontrare ai margini dei boschi o dei vigneti.In condizioni ideali può raggiungere i 10 anni di vita, ma, comunque, si tratta di una pianta abbastanza rustica che si dimostra resistente sia alla siccità che al freddo specialmente se collocata su terreno fresco e con esposizione in mezza ombra.L'alchechengi non è assolutamente difficile da coltivare.Si riproduce per semina in un composto che deve essere mantenuto umido e caldo ad una temperatura possibilmente costante.
Normalmente germinano molti dei semi piantati a patto che vengano evitati i ristagni idrici che porterebbero a problemi di marcescenza. In questo senso meglio aggiungere un po' di sabbia al terriccio per garantire un migliore effetto drenante.Una volta germinate le piantine devono essere tenute al riparo dai venti e dalla luce diretta del Sole.
Successivamente si può procedere alla messa a dimora.
Le piantine di Alchechengi non hanno particolari esigenze sul fronte terreno, ma non è detto che riescano a fruttificare.Spesso la fruttificazione arriva al secondo anno alla ripresa della vegetazione quando le piante riacquistano vigore.
Su questo fronte meglio nutrire la pianta con un concime liquido una volta ogni due settimane, ma non abbondare con le annaffiature che vanno effettuate soltanto nel periodo estivo.
Sul fronte freddo la pianta teme i periodi di gelo prolungati, ma, grazie ai rizomi, spesso anche le piante che si sono seccate in inverno riescono a riprendersi in estate.
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