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Spesso, anche nei piccoli giardini, troviamo un piccolo angolo dedicato alle piante aromatiche.
Anche chi non ha un orto , infatti, tende a coltivare, se pur in piccole quantità, salvia, rosmarino e basilico, trovando loro un piccolo spazio nella cucina.
Tuttavia non sono solo queste le piante aromatiche che possono essere coltivate facilmente in vasetti e tenute sempre a portata di mano.
L'elenco è piuttosto lungo e all'interno troviamo anche un'aromatica poco nota e poco utilizzata nella cucina italiana: l'aneto.
L'aneto, ovvero l' Anethum graveolens, è una pianta di origine mediterranea o asiatica le cui foglie e semi vengono utilizzate in maniera abbondante nella cucina scandinave e nord europea in genere.
Appartenente alla famiglia delle ombrellifere, in realtà si tratta di una specie utilizzata fin dagli Egizi anche in campo erboristico e medicale, ma che da qualche tempo è stata riscoperta in Italia, grazie alla cucina svedese.
Dal punto di vista botanico l'aneto è una pianta perenne che normalmente viene coltivata come annuale che si caratterizza per un aspetto molto simile al finocchio selvatico.
Può raggiungere i 60-80 cm di altezza e produce grandi fiori gialli riuniti in minuscole infiorescenze, a cui fanno seguito dei piccoli semi di forma ovoidale, che vengono utilizzati come spezie.
I semi dell'aneto devono essere raccolti in autunno prima che la pianta si dissecchi.
Di regola si conservano in barattoli di vetro a chiusura ermetica per conservarne l'aroma. In cucina possono essere utilizzate anche le foglie che, invece, si raccolgono direttamente prima dell'uso.
La conservazione delle foglie è molto difficile perché perdono quasi subito il loro aroma.
In questo senso un buon sistema può essere quello di congelarle ed utilizzarle immediatamente dopo il decongelamento.
Il sapore dell'aneto è molto intenso e può variare dal dolciastro all'acido; deve essere usato con parsimonia come accade ad esempio anche con il finocchio selvatico.Sul fronte coltivazione si tratta di una pianta di facile manutenzione e che richiede poca cura.
Occorrerà una posizione soleggiata con un terreno soffice e fertile dove seminare direttamente la pianta e procedere subito dopo con una abbondante annaffiatura.
Importante, tra una annaffiatura e l'altra, far seccare bene il terreno in quanto queste piante sopportano molto bene la siccità e la carenza di acqua rende più intenso l'aroma dei semi e delle foglie.
Per quanto riguarda la messa a dimora, l'aneto può essere coltivato sia in vaso, sia in piena terra.
Se lasciato all'aperto durante l'inverno, quest'erba tollera anche temperature sotto lo zero, ma se sistemato in zone a clima rigido, è preferibile riparare le piantine portandole all'interno di serre o luoghi riparati e luminosi.
L'aneto deve essere bagnato frequentemente e rinvasato nel caso di coltivazione come perenne, all'inizio della primavera.
L'utilizzo dell'aneto in cucina è normalmente riferito al salmone ma è frequente anche come insaporitore perl' insalata, sia con verdure crude che cotte.
Nella cucina scandinava, tuttavia,il suo sapore itnenso lo riconoscere in zuppe, piatti di carne ecc.
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