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Coaching dell'abitare e progettazione d'interni

Il coaching dell'abitare è un metodo di progettazione assistita che consente all'utente di progettare in prima persona gli spazi della propria abitazione.
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Perché il coaching dell'abitare?


Il coaching dell'abitare: percorso di progettazione assistita.Capita spesso che, quando si desidera rinnovare la propria abitazione, ad esempio cambiando il mobilio o il colore delle pareti ma senza modificare la disposizione interna, ci si rivolga ugualmente a un architetto.

Tuttavia, nonostante il professionista riesca a recepire le esigenze dei committenti con alcuni colloqui preliminari (sempre fondamentali quando si interveniene in uno spazio così personale come la casa), può capitare di restare insoddifatti.

Infatti, l'architetto resta comunque un estraneo, e pur potendo immedersimarsi nei fruitori di uno spazio grazie alla propria specifica competenza, tenderà ugualmente - almeno inconsciamente - a progettare tenendo conto dei propri gusti ed esperienze di vita in fatto di scelta dei colori, dei materiali e dello stile di mobili e complementi.

La soluzione ideale per committenti con le idee chiare è perciò il coaching dell'abitare, un percorso di progettazione assistita che - con l'aiuto e il consiglio dell'architetto - vi consentirà di focalizzare le vostre esigenze nel modo migliore, progettando voi stessi gli spazi che occuperete.


Coaching dell'abitare: un percorso di progettazione assistita


Il coaching dell'abitare è molto diverso dalla classica progettazione di interni.Il coaching dell'abitare - ideato dall'architetto milanese Lidia Arduino e da lei divulgato attraverso il suo blog - è dunque molto diverso da altre tipologie di progettazione apparentemente simili, come ad esempio l'home staging e l'home relooking.

L'home staging è infatti finalizzato esclusivamente alla vendita o all'affitto di un'abitazione (come ben spiegato nel blog HabeusCasa), in quanto prevede di ideare ed eseguire alcuni interventi (consistenti sopratutto nella sostituzione temporanea di alcuni mobili e complementi di arredo come quadri o tendaggi, nel rinnovamento di tinteggiature e tappezzerie e nel riordino dei punti luce) finalizzati alla sua migliore presentazione a un potenziale acquirente o inquilino: la consulenza non riguarda perciò i gusti o le esigenze dei committenti, ma solamente il modo migliore per ottenere un ritorno economico in tempi brevi.

Il coach dell'abitare: un supporto per scelte progettuali autonome e consapevoli.L'home reeloking è invece la classica progettazione di interni eseguita da un architetto o un arredatore, tuttavia limitata ad alcuni modesti interventi di sostituzione di mobili e complementi, creazione di controsoffitti e punti luce suggestivi e infine al rinnovo delle pareti tramite il cambiamento dei colori o l'applicazione di stiker e carte da parati. Anche in questo caso il committente si limita a esporre al progettista i propri desiderata, a suggerire le eventuali modifiche e a scegliere tra le varie soluzioni proposte.Il coaching dell'abitare è perciò molto diverso, perché è il committente a operare in prima persona tutte le scelte progettuali, avendo comunque la sicurezza di poter contare in ogni momento su un aiuto specializzato: il coach è infatti un esperto - un architetto o un interior designer - che attraverso un percorso personalizzato in base alle esigenze, al gusto e alla cultura progettuale di ciascun cliente, lo aiuta a focalizzare le proprie esigenze, ad affinare il gusto e a compiere scelte autonome e consapevoli.

La consulenza di un coach dell'abitare prevede infatti un percorso articolato in più punti, tra cui ad esempio:

- questionari di autovalutazione appositamente studiati per consentire al committente di riflettere sulla propria idea di casa e sulle proprie esigenze in fatto di spazi, luci, colori e materiali;

- consigli di lettura per generare una prima consapevolezza progettuale: particolarmente adatti allo scopo sono ad esempio le riviste specializzate, i cataloghi di classici del design (tra cui i mobili del Bauhaus, i vasi di Alvar Aalto, le sedie Thonet e gli elementi di arredo di Le Corbusier, tra cui la famosa chaise longue) e i libri di Bruno Munari (Design e comunicazione visiva, Arte come mestiere, Artista e designer, Fantasia e Da cosa nasce cosa), in cui il famoso designer spiega in modo semplice e chiaro come si progetta uno spazio o un oggetto;

- visite a mostre di design e arte contemporanea, a gallerie d'arte e showroom di Aziende produttrici di arredi e complementi;

- vari colloqui per analizzare i risultati del questionario preliminare, perfezionare le idee emerse dalle letture e dalle altre iniziative proposte e valutare le scelte proposte dal committente;

- vere e proprie lezioni tecniche per aiutare il committente a padroneggiare le regole fondamentali della progettazione: si potranno quindi trattare argomenti come il giusto sistema per rilevare una stanza (fondamentale qualora sia necessario valutare l'ingrombro di un mobile o la reale disponibilità degli spazi), le dimensioni standard dei principali elementi di arredo, il corretto uso dei colori (il colore delle pareti influenza infatti pesantemente la percezione degli spazi e perfino l'umore) e dei materiali nella progettazione di interni, la disposizione ottimale dei punti luce e anche alcuni rudimenti di stile e progettazione.

riproduzione riservata
Coaching dell'abitare
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