Cessione credito non accettata: paga il contribuente o le imprese?
Ancora una volta si torna a parlare di cessione del credito, uno dei temi più spinosi e dibattuti nonché sottoposto a svariate modifiche normative, nell'ambito del Superbonus e dei vari bonus edilizi.
Di recente, in merito a una specifica interrogazione parlamentare, il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha comunicato a quanto ammontano, esattamente, i crediti edilizi non ancora accettati dai cessionari a distanza di 1 mese dalla comunicazione.

Si tratta di quei lavori effettuati dalle imprese che hanno poi chiesto la Cessione del credito alle banche attraverso l'apposita piattaforma per la predetta cessione, e alle quali gli istituti finanziari ancora non hanno fornito risposta alcuna.
Le notizie comunicate sono a dir poco allarmanti. Alla data del 19 maggio scorso, infatti, sulla piattaforma risultavano crediti edilizi per circa 5.396 miliardi di euro non ancora accettati dai cessionari. Di questi, circa 3.684 miliardi sono riconducibili al Superbonus 110%; i restanti 1.491 miliardi fanno invece riferimento agli altri bonus edilizi, come bonus facciate, bonus ristrutturazione, etc...
A fronte di tali dati, nell'immediato sorge un dubbio più che lecito: nel caso in cui le banche non accettassero la cessione del credito, a chi spetta il pagamento dei relativi lavori?
L'onere va a ricadere sui contribuenti oppure sulle imprese?
Nel momento in cui il contribuente firma il contratto con l'impresa interpellata per l'esecuzione dei lavori, lo stesso deve prestare estrema attenzione a tutte le clausole inserite nel documento. Non è raro, infatti, che l'impresa inserisca nel contratto una clausola attraverso la quale si tuteli da una eventuale non accettazione del credito da parte della banca.
La predetta clausola, infatti, potrebbe prevedere che sia proprio il cliente a dover rispondere di tasca propria dei lavori effettuati, laddove la banca (o altro istituto similare) non accettasse la cessione del credito all'impresa.
Premesso ciò, la situazione dei crediti ancora fermi sulla piattaforma apposita dovrebbe sbloccarsi grazie all'introduzione di 2 recenti novità. Ad oggi, infatti:
- la cessione del credito può avvenire anche per singola rata
- le banche possono cedere il credito ai clienti professionali non appena ne vengono in possesso.