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Quando si progetta una casa solare, è naturale utilizzare i canoni dell'architettura bioclimatica. Ovvero quel complesso di soluzioni, progettuali e operative, finalizzate al raggiungimento del massimo livello di comfort ambientale.
I fattori principali dell'architettura bioclimatica sono l'illuminazione naturale, la riduzione dei consumi energetici e la bassa emissione nell'ambiente.
Perché sia funzionale, un edificio progettato con i canoni bioclimatici deve essere studiato nei minimi particolari, anche in base alla conformazione fisica di ciò che si vuole realizzare. Il tutto considerando il Sole come fonte di energia primaria. Ecco allora pannelli solari per l'acqua calda sanitaria (ACS), sistemi fotovoltaici, ma anche vetrate performanti e ventilazione naturale sfruttando i camini solari.
Ma quali sono i principi secondo cui possiamo definire una casa solare passiva? Progettare una casa solare passiva in realtà è proprio una progettazione bioclimatica, dove non solo vengono pensate le strutture interne, come solai, elementi orizzontali, verticali e perimetrali, ma anche viene dato grande risalto ad elementi finestrati e non, in grado di accumulare e rilasciare il calore immagazzinato dal Sole.Le case solari passive non implicano l'uso di sistemi attivi, sia per quanto riguarda il riscaldamento che il raffrescamento estivo, ma sfruttano la natura e la progettazione bioclimatica, osservando e analizzando bene il clima in cui l'edificio in questione è inserito.
Chiaramente l'uso di sistemi passivi è più semplice e anche più diffuso nelle nuove costruzioni, poiché l'adattamento spesso non è assolutamente conveniente sia dal punto di vista economico, sia da quello operativo, rischiando di andare a snaturare completamente l'esistente.
Perché la casa sia considerata passiva e solare, la progettazione deve integrare alcuni elementi chiave. Innanzitutto le pareti finestrate, che devono avere corretta distribuzione e dimensionamento dei vetri, oltre alla tipologia giusta, per schermare a dovere il troppo calore.
Poi il controllo della radiazione solare, anche nel periodo estivo, con la conseguente distribuzione di calore corretta. Ed infine delle superfici di assorbimento idonee, magari corredate da apparecchi di tipo ausiliario, per il riscaldamento e raffrescamento estivo, se necessario, senza implicare impianti di grosse dimensioni.
Ma andiamo a vederne qualche esempio.
Siamo a Vens, un piccolo villaggio a 1750 mt di altezza, in Valle d'Aosta. Qui, lo Studio milanese Albori, ha progettato la Casa Solare, una Solar House passiva, che si mostra quasi più come una sfida tra architettura e paesaggio, nel segno dell'edilizia ecosostenibile.
La casa si affaccia su una vista mozzafiato su un arco montuoso che va dal Monte Emilius fino al massiccio del Gran Paradiso e alla Grivola, con un'esposizione solare davvero notevole, che ha ispirato il tema centrale di tutta la progettazione.
L'edificio, costruito dall'impresa valdostana Echo-d, specializzata in case a basso consumo ed energie rinnovabili, è formato da una struttura portante in legno di larice naturale, visibile nella facciata a Sud, e da una serie di pareti ampiamente finestrate, che fanno godere del paesaggio e della luce del Sole.Sole che viene ampiamente sfruttato e utilizzato in diversi modi. Innanzitutto l'energia solare viene accumulata direttamente dai serramenti e dagli elementi finestrati a sud, ma anche rilasciata gradualmente grazie ai PCM (Phase Changing Material) che compongono i vetri. I pcm, ovvero i materiali ad accumulo di calore latente, che garantiscono una naturale termoregolazione ambientale, grazie ai sali minerali e agli elementi che li compongono, permettendo di immagazzinare calore dal Sole durante il giorno, e rilasciandolo, durante la notte, con l'abbassamento della temperatura, grazie alla variazione del loro stato da solido a liquido, che varia a seconda delle sollecitazioni esterne.
Infine, la casa è dotata in copertura, di classici pannelli fotovoltaici che trasformano la luce in energia elettrica, sfruttata poi all'interno per i fabbisogni di chi vi abita. L'unica altra fonte è la legna, utilizzata per la stufa e la cucina.
Come tutti gli edifici costruiti secondo i canoni della bioedilizia, anche la Solar House passiva dello Studio Albori presenta, sulla facciata a Nord, pochissime aperture, in modo da evitare la dispersione di calore interno. Un edificio a zero emissioni, bello anche esteticamente, che sfrutta la natura per avere caldo in inverno e fresco durante il periodo estivo.
Il progetto di Vens, in realtà, non è poi così estremo, ma comincia ad entrare in un'ottica di utilizzo di massa del concetto di casa solare. Al contrario di quanto è avvenuto fino a poco tempo fa, con esempi di case anche troppo futuristici. Basta dare un'occhiata a progetti come quello del designer francese Eric Wasser con la sua Heliodome. Un prototipo, installato a Cosswiller, nella regione dell'Alsazia, caratterizzato da forme davvero particolari, realizzate mischiando materiali diversi, come vetro, legno e cemento. Questa casa solare grazie alla sua forma, durante l'inverno riesce a immagazzinare calore grazie alla radiazione solare e alla sua inclinazione, mentre, durante l'estate, rimane fresco ed ombreggiato, senza bisogno di ulteriori impianti per il raffrescamento.
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