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Il decreto antifrode, in vigore dal 12 novembre scorso, ha introdotto una stretta molto rigorosa sulla cessione del credito e a gennaio sarà convertito in Legge.
Tuttavia, pochi sono a conoscenza degli effettivi rischi che corre chi commissiona i lavori. I singoli condomini, infatti, rischiano addirittura l'ipoteca sulla casa.
Dopo che l'Agenzia delle Entrate aveva scoperto presunte frodi su cessione del credito per 950 milioni di euro, il 12 novembre 2021 è stato emanato il decreto legge 157. Secondo la nuova normativa, la comunicazione di cessione dei bonus edilizi attuata per interventi fatturati dopo l'11 novembre 2021, deve comprendere anche il visto di conformità e l'asseverazione di congruità delle spese sostenute.
Sempre secondo tale decreto, qualora l'Agenzia delle Entrate riscontrasse particolari criticità, può bloccare la cessione per 5 giorni, e per un massimo di 30 giorni.
Le nuove norme, prevedono inoltre l'emanazione, entro 30 giorni dalla conversione in Legge, di un prezziario delle opere valido in tutta Italia e a cui dovranno attenersi le imprese.
Ma entriamo nel vivo della questione accennata all'inizio, parlando dei rischi sottovalutati.
Il caso più frequente è quello della sovrafatturazione. Ciò accade perché i condomini, sapendo di dover pagare solo una parte dei lavori, accettano anche preventivi gonfiati oltremodo, che vanno quindi a generare crediti di imposta eccedenti rispetto ai lavori effettivamente svolti.
Altro caso già palesato, è quello di lavori affidati a consorzi di imprese che poi non hanno mantenuto la parola, ma che comunque hanno emesso le fatture per la generazione e cessione del credito di imposta.
Il Fisco ha 5 anni per effettuare i controlli e, anche nel caso in cui vi fosse un ricorso alla giustizia tributaria, può iscrivere ipoteca sugli stessi immobili. Nel frattempo, in quest'arco temporale, le imprese e/o i professionisti fraudolenti, avranno con grande probabilità già cambiato ragione sociale oppure saranno fallite.
Infine, è bene ricordare che, per le agevolazioni immobiliari, ai committenti si applica il criterio di cassa, ma le fatture da sole non bastano. I lavori vanno comunque terminati, altrimenti il Fisco ha il diritto di recuperare gli importi già riconosciuti.
Di fronte a questo quadro, pare chiara l'assoluta necessità di scegliere con cura i professionisti a cui rivolgersi ed affidare i lavori.
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