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Bonus bollette 2022, verso la proroga?

In attesa di conoscere le intenzioni del Governo circa l'estensione della misura anche per i prossimi anni, l'Agenzia delle Entrate ha fornito importanti chiarimenti
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Bonus bolletta 2022


C'è ancora tempo fino al 12 gennaio 2023, salvo possibili future proroghe del Governo Meloni, per chiedere il c.d. bonus bolletta che consente un rimborso di circa 600 euro per le forniture di gas, luce e acqua.

Una misura, introdotta con il Decreto Aiuti bis, quanto mai utile, stante lo spropositato aumento delle forniture per le utenze di casa dovute anche all'attuale situazione economica scatenata dal conflitto in Ucraina.

Non si tratta di un bonus propriamente inteso, bensì di una fringe benefit che i datori di lavoro possono erogare a favore dei propri dipendenti, per aiutarli a sostenere le spese delle bollette di luce e gas, con riferimento al periodo di imposta 2022.

Bonus bollette 2022 e possibile proroga
In linea generale, i fringe benefit possono essere definiti come compensi in natura, che non concorrono a formare il reddito complessivo del beneficiario.

Con riferimento al bonus bollette il contributo erogato o rimborsato dall'azienda al lavoratore dipendente, non concorrono a formare reddito di lavoro dipendente ai fini Irpef nonché dalla base immobile contributiva, entro il limite complessivo di 600 euro.

Come ottenere il bonus bollette 2022? I chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate


Su tale bonus bolletta, di recente, l'Amministrazione ha pubblicato la circolare 4 novembre 2022, n. 35, con la quale ha chiarito il perimetro applicativo dell'art. 12, decreto-legge 9 agosto 2022, n. 1151, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 settembre 2022, n. 142.

Il primo chiarimento fornito dall'Agenzia, riguarda il concetto di utenza domestica.

Secondo l'Amministrazione, il rimborso deve riguardare le bollette per immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti, sulla base di un titolo idoneo, dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, a prescindere che negli stessi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio, a condizione che ne sostengano effettivamente le relative spese.

In tale classificazione vi rientranoanche le utenze intestate al condomino per riscaldamento o l'acqua.

Ulteriori precisazioni riguardano la documentazione che il datore di lavoro, nel rispetto delle tutele per la riservatezza e la privacy, deve conservare tutta la relativa documentazione per giustificare la somma spesa e la sua inclusione nel limite di cui all'articolo 51, comma 3, del TUIR.
In alternativa, il datore di lavoro può acquisire una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, ai sensi del DPR 28 dicembre 2000, n. 445, con la quale il lavoratore richiedente attesti di essere in possesso della documentazione comprovante il pagamento delle utenze domestiche, di cui riporti gli elementi necessari per identificarle, quali a esempio il numero e l'intestatario della fattura, la tipologia di utenza, l'importo pagato, la data e le modalità di pagamento

Sulla possibile proroga della misura l'attuale Governo ha manifestato l'intenzione di estenderla per i prossimi anni.
Tutto dipenderà dalle quadrature di bilancio di cui iniziano a essere licenziate le prime bozze.

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Bonus bollette in scadenza a dicembre: sarà rinnovato?
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