Prosegue il blocco degli sfratti per morosità fino al 30 giugno 2021
Nonostante le proteste avanzate da Confedilizia, il Decreto Milleproroghe 2020, approvato dal Consiglio del Ministri, conferma il blocco dei procedimenti di sfratto fino al 30 giugno 2021.
Al fine di aiutare gli inquilini in difficoltà nel pagamento dei canoni di locazione in un periodo in cui la pandemia da Covid-19 ha creato grossi problemi di liquidità per molti, viene prorogato per altri 6 mesi il blocco dei procedimenti esecutivi riguardanti il rilascio degli immobili anche ad uso non abitativo.
Nelle previsioni del Decreto Milleproroghe, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre 2020, rientrano:
- i provvedimenti di rilascio degli immobili avviati dai padroni di casa, a seguito del mancato pagamento del canone di locazione alle scadenze contrattuali;
- provvedimenti di rilascio conseguenti all'adozione, ai sensi dell'articolo 586, comma 2, c.p.c., del decreto di trasferimento di immobili pignorati ed abitati dal debitore e dai suoi familiari.
Per quanto concerne le procedure di sfratto per morosità ricordiamo che trattasi di procedimenti giudiziari mediante i quali il proprietario dell'immobile dato in locazione può ottenere la liberazione dello stesso da parte dell'inquilino, a causa del mancato pagamento dell'affitto nei termini previsti dal contratto.
Tutto questo non significa che il padrone di casa debba rinunciare a far valere i propri diritti non avviando la regolare procedura di sfratto a lui spettante.
L'effetto della normativa è unicamente lo stop, all'esecuzione del provvedimento emesso dal Giudice (ordinanza di rilascio) fino alla data stabilita.
Il Governo vuole dunque venire incontro alle esigenze degli inquilini morosi o di quelli già sottoposti alla procedura esecutiva, non costringendoli a lasciare l'immobile, in un momento storico in cui, a seguito della crisi economica dovuta a perdite di lavoro o interruzioni di attività, sarebbe molto complicato trovare un altro immobile dove andare ad abitare.
Ovviamente si levano voci contrarie da parte dei padroni di casa che d'altro canto continuano a pagare le tasse su immobili per i quali non percepiscono più i canoni.