Impianti a biogas: l'alternativa di energia green al posto del gas russo
Il Governo ha varato il nuovo DEF (Documento di Economia e Finanza) che definisce le principali linee di politica economica del Paese. Ciò che emerge dal documento è una decisa frenata della crescita, fondamentalmente connessa alle incertezze legate al conflitto in Ucraina.
Come ha affermato Mario Draghi, la guerra non ha fatto altro che provocare un peggioramento delle prospettive di crescita.
Come tutti ben sappiamo, a pesare sono soprattutto l'aumento dei prezzi dell'energia e di altri beni.
Proprio sulla questione energetica, sul possibile embargo dal gas russo, il Premier ha detto che, al momento, la misura non è sul tavolo, così come non è neppure in discussione un piano di razionamento dell'energia.
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Il Presidente ha poi spiegato che, qualora le forniture di gas dovessero cessare oggi, l'Italia sarebbe coperta con le riserva fino a ottobre inoltrato. D'altra parte, tuttavia, Draghi ha sottolineato il fatto che l'obiettivo del Paese dev'essere quello di mettere in campo delle misure che possano portare alla pace.
Se la Russia bloccasse l'esportazione di gas e petrolio da adesso a fine 2023, i prezzi energetici aumenterebbero con un impatto sul Pil di 0,8 punti percentuali nel 2022 e 1,1 punti nel 2023. Il premier ha quindi concluso il suo intervento con una frase eloquente e provocatoria al tempo stesso:
Preferiamo la pace o il condizionatore acceso?
Per far fronte al problema del caro energia, si sta cercando di accelerare il processo di transizione energetica.
Tra le varie alternative al gas russo, molto valida potrebbe essere la soluzione del biogas. Un impianto di cogenerazione alimentato a biogas è in grado di produrre energia elettrica e termica a partire da materiali organici di natura vegetale, da rifiuti organici, da reflui animali e dalla depurazione delle acque.
Un impianto a biogas, dunque, offre la possibilità di sfruttare economicamente materiali generalmente considerati di scarto.
A tal proposito, a Marcallo con Casone (MI), lungo la superstrada per Malpensa, sta nascendo un impianto per la trasformazione in biogas dei rifiuti organici che è unico al mondo. Realizzato da Sorgenia, questo impianto si basa su un innovativo processo brevettato da Agatos che combina varie tecnologie per la produzione rinnovabile - biodigestione, biomasse e fotovoltaico - permettendo così la valorizzazione di tutti i materiali introdotti, all'interno di una logica di economia circolare, nonché l'autosufficienza dell'impianto da un punto di vista termico.
La centrale, che sarà pronta a fine anno, trasformerà 35mila tonnellate annue di frazione organica urbana (e altri materiali biodegradabili) in circa 4 milioni di mc di biometano green sotto forma gassosa, che sarà immesso direttamente nella rete nazionale gestita da Snam.
Gli unici sottoprodotti del processo saranno un combustibile solido di alta qualità, usato nell'industria, e un fertilizzante privo di qualsiasi inquinante.
