50 euro in più per rata e gli aumenti potrebbero non essere finiti
Come già era stato preannunciato nelle scorse settimane, la Banca Centrale Europea ha alzato i tassi d'interesse di 0,75 punti.
Il tasso principale sale così al 2%, quello sui depositi all'1,5%; il tasso sui prestiti marginali al 2,25%.
E non sono da escludere ulteriori aumenti nel prossimo futuro.
Ma come si traduce questo in pratica sulle rate di chi ha acceso un mutuo o chiesto un finanziamento?
Facile.it ha fatto una simulazione.
Anzitutto, per fare previsioni che siano il più realistiche possibile, si deve aspettare, per vedere come si sarà l'andamento dell'Euribor.
Ciò premesso, coloro che sono in vicini alla fine del piano di ammortamento, e quindi hanno poche rate ancora da saldare, sentiranno di meno il peso sulle rate stesse.
Stando alle simulazioni di Facile.it, qualora l'Euribor si dovesse alzare in egual misura rispetto ai tassi della BCE, un mutuatario che, a inizio 2022, ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile per 126.000 euro, nei prossimi mesi pagherà una rata di 604 euro, ovvero 50 euro in più rispetto ad oggi e ben 150 euro in più dal gennaio scorso (+32%).
Aumenti sicuramente importanti e che incideranno non poco sul bilancio famigliare degli italiani, che già sono alle prese anche con il caro-energia.
La Presidente della BCE, Christine Lagarde, ha affermato che l'inflazione continua ad essere troppo alta e si prevede che resterà per molto tempo su un livello superiore all'obiettivo.
Già a settembre, l'inflazione dell'area dell'euro, aveva raggiunto il 9,9%. Ma negli ultimi mesi la situazione è ulteriormente peggiorata, complici anche la brusca impennata delle quotazioni di beni energetici e alimentari.
L'obiettivo del Consiglio direttivo è quello di mettere in atto tutti i suoi strumenti al fine di assicurare che l'inflazione si stabilizzi al 2%.
Tuttavia, la stessa Lagarde ha affermato che i rischi per uno scenario di crescita sono chiaramente al ribasso, soprattutto nell'arco di breve tempo.
Come se non bastasse, poi, sempre Christine Lagarde ha anche spiegato che, alla luce del rallentamento dell'economia che si sta registrando in questa parte finale dell'anno, a inizio 2023 non è da escludere un aumento della disoccupazione.
Pertanto, i governi devono perseguire politiche di bilancio volte a condurre verso la discesa dei debiti elevati, mentre le politiche strutturali, dal canto loro, devono aumentare il potenziale di crescita.
Infine, la Lagarde ha anche chiesto una attuazione in tempi rapidi delle riforme relative a Pnrr e Next Generation EU.