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Per chi ha difficoltà a pagare le tasse comunali, IMU e TASI in testa, il decreto Sblocca Italia ha previsto il cosiddetto baratto amministrativo: realizzando un intervento di pubblica utilità per il proprio comune, dalla pulizia delle strade alla cura del verde pubblico, si può ottenere uno sconto o l'esenzione totale dal pagamento delle tasse al comune.
Ma occorre che gli stessi comuni adottino apposite delibere con cui stabilire criteri, limiti e condizioni.
A distanza di un anno dall'adozione del decreto e della disposizione in oggetto, il primo comune a muoversi è stato Invorio, in provincia di Novara. Sarà un esempio per tutti gli altri?
I singoli interventi che i cittadini in forma singola o associata, possono realizzare ottenendo sconti sulle tasse comunali possono riguardare:
-pulizia
-manutenzione
-abbellimento di aree verdi, piazze, strade
-decoro urbano
-recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati
-valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano.
Il Comune di Invorio ha così pubblicato il regolamento sull'albo pretorio con i requisiti per poter partecipare al baratto amministrativo, prevedendo che i cittadini possano presentare progetti su interventi di pubblica utilità per compensare tasse comunali non pagate o altri debiti con l'amministrazione comunale, i residenti maggiorenni con indicatore ISEE non superiore a 8.500 euro o che hanno ottenuto contributi come inquilini morosi negli ultimi 3 anni.
Così due cittadini si sono già messi in fila e la prima richiesta è stata accolta: un cittadino svolgerà per circa due mesi 4 ore al giorno di pulizia delle strade, a 7,50 euro a ora. In tal modo riuscirà a compensare il suo debito con l'amministrazione comunale di circa 1200 euro per contributi di affitto per la casa popolare non pagati.
Un'iniziativa questa del comune di Invorio che fa da apripista ad altri centri in tutta Italia. Così anche a Marcellinara, piccolo comune nel catanzarese è stato introdotto, nell'ambito delle agevolazioni sui tributi per l'anno 2015, il baratto amministrativo previsto dalla legge Sblocca Italia. In particolare è stata introdotta una riduzione del 30% su TARI o TASI, a seconda degli interventi e progetti proposti dai cittadini.
Il baratto amministrativo sbarca anche a Pescara, dove il Movimento 5 Stelle ha presentato in Consiglio la proposta di adottare il baratto amministrativo per consentire ai cittadini in condizioni di disagio di pagare le tasse locali lavorando per il Comune, ottenendo così un doppio vantaggio: i contribuenti in difficoltà potrebbero assolvere ai propri doveri e il Comune usufruirebbe di questa forza lavoro utile per quei lavori per cui oggi non ha risorse né umane, né economiche.
In altri comuni dove ancora non c'è una proposta di delibera vera e propria, i cittadini e non solo si stanno mobilitando per una sua urgente introduzione. Come ad esempio a Lanciano in provincia di Chieti, dove l'associazione #megliodomani ha previsto una raccolta firme con cui saranno i cittadini a decidere se nel comune del territorio teatino il baratto amministrativo possa o no essere utile.
O ancora a Vasto, in Abruzzo, ad esempio, l'idea di cinque consiglieri è quella di chiedere una mano ai cittadini per la pulizia e vigilanza dei parchi, l'assistenza alle scolaresche e lo spalamento della neve.
Ma se alcuni comuni discutono della possibilità di introdurre il baratto amministrativo che potrebbe essere d'aiuto soprattutto a chi è disoccupato, altri hanno chiuso la questione negando ai cittadini la possibilità di scontare le tasse con i lavori di pubblica utilità, come è successo a Monza.
L'avvio del baratto amministrativo arriva nel momento stesso in cui il Premier Matteo Renzi annuncia l'abolizione della tassa sulla prima casa già dal 2016.
Una rivoluzione fiscale annunciata con il varo della prossima Legge di Stabilità che non andrà ad azzerare l'IMU sulla prima casa che attualmente interessa solo gli immobili accatastati nella categorie catastali A1, A8 e A9, ovvero case di lusso, ville e castelli, ma piuttosto cancellerebbe la TASI, la tassa sui servizi indivisibili, insieme all'IMU agricola e alla tassa sugli imbullonati (ossia i macchinari fissi delle imprese).
Un'operazione che potrebbe far risparmiare in media 204 euro all'anno con un impatto su circa 19 milioni di proprietari di prime case.
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