Banksy e il suo negozio di arredamento: si vede ma non si entra
Se l'arte ha sempre più punti in comune con il mondo del palcoscenico e la spettacolarizzazione di sé diventa di fatto importante almeno quanto il contenuto, se non oltre, pare che queste dinamiche non siamo affatto sfuggite a Banksy.
Uno dei più grandi e noti street artist mondiali, balzato di recente agli onori della cronaca per il colpo di scena finale con il quale ha chiuso l'annuale e attesissima battuta d'asta di Sotheby's, Banksy ritorna a sorprendere tutti aprendo un negozio di arredamento nel sud di Londra.
E fin qui, quasi nulla di strano. Ma per l'artefice della prima opera d'arte, Girl with Balloon, fatta a pezzi, o per meglio dire in piccole striscioline, da un tagliacarte un secondo dopo essere stata battuta all'asta per la stratosferica cifra di 953mila sterline, la normalità è fuori discussione!
Il suo showroom temporaneo, alloggiato in un negozio abbandonato che vendeva un tempo moquette e tappeti nella zona di Cryodon a Londra, c'è, si vede ma è fatto divieto di accesso.

Si chiama Gross Domestic Production (Prodotto interno lordo) ed è assolutamente vietato l'ingresso, così come prontamente spiegato in un cartello esposto all'esterno dello showroom. I prodotti, lavori di design per la casa che portano l'estro e la firma di Banksy, sono effettivamente in vendita ma potranno essere acquistati esclusivamente online, su un sito attualmente in costruzione: grossdomesticproduct.com
Pare che la scelta sia stata dettata da una controversia legale sui diritti d'autore che l'artista ha con una casa di produzione di gadget e merchandising, che vorrebbe usare il marchio di Banksy per vendere la propria merce.
Una notizia per adesso è sicura: il ricavato dalle vendite di questi originali e firmatissimi oggetti d'arte per la casa saranno devoluti per acquistare una nuova nave per le Ong che operano nel Mediterraneo.