Il design inteso nella sua totale concezione di espressione artistica, che spazia dall'arte all'arredo, è il tema base della mostra: Arte del quotidiano - un percorso tra arte e design ospite presso la Fondazione Ragghianti di Lucca dal 18 giugno al 20 settembre.
Un viaggio attraverso la storia del design italiano e le differenti figure di artisti ed architetti che, tra il 1968 ed il 2000, contribuirono, con la loro creatività e le loro idee, alla multiforme diffusione del design.
Divani a forma di grande nido, armadi come cabine da spiaggia, sedie a punto interrogativo, sgabelli-sasso, scaffali fenicottero, cassettoni-rinoceronte, tappeti di ceramica, caffettiere che si animano in una sorta di magico balletto… Che cosa succede al paesaggio domestico quando è un artista (o un architetto/artista) a mettere mano al disegno di mobili e suppellettili?
Questa mostra si propone di fornire una prima risposta a tale domanda, raccogliendo una serie di esempi italiani fra i più significativi di quanto è stato proposto nell'ultimo trentennio del secolo scorso in un campo così attraente ma anche sottilmente inquietante, dato il precario equilibrio in cui si trova, in quella esigua striscia di terra di nessuno situata al confine, continuamente travalicato, fra arte e design”. Nel nostro modo di abitare ci sono stanze di tutti i giorni, stanze quiete, a volte un po' banali, dove oggetti e arredi se ne stanno silenziosi, muti testimoni delle nostre vicende quotidiane. Poi ci sono altre stanze: ambienti dove l'alterità si manifesta attraverso il linguaggio dell'arte; dove altre voci parlano anche attraverso arredi diversi dai consueti prodotti di design, perché il discorso è affidato a mobili e oggetti firmati da artisti. (dal testo di Isa Tutino)
Le soluzioni, audacemente iconoclastiche, di quegli anni non hanno confini immaginativi. Le opere, in mostra a Lucca, rappresentano i prodotti industriali ed artigianali ideati in un periodo artistico in cui lo spirito creativo rifiuta i precetti razionalistici del Movimento Moderno. Il design dell'evasione è qui rappresentato in elementi bizzarri e sorprendenti nella piena convinzione che occorre coinvolgere tutti i livelli del fenomeno arte-design come quello artistico-creativo, quello produttivo, quello espositivo-comunicativo affinché il prodotto finito sia completo.
Visitare la mostra significa avere un caleidoscopio alla mano e vedere il mondo a colori.
La variabilità dei materiali impiegati nel processo di produzione di quegli anni: plastica, pelle, materiali lucidi, gomma, resine, utilizzati in modo eclettico e bizzarro, quasi ludico e divertente, diede massima libertà ai designer di mischiare in modo personale, stravagante, ironico e a volte spregiudicato, anche vecchi arredi ed oggetti tipici degli anno 60-70.
La Fondazione Ragghianti ospiterà dunque tutte le variegate performance dei designer anticonformisti che distaccandosi dal razionalismo preferirono realizzare arredi anticonvenzionali.
Di seguito l'elenco di alcune opere presenti nella mostra come descritte da comunicato stampa.
Dall'Antidesign ai riflessi pop art (gigantismo e natura artificiale) dei primi anni '70 con Gino Marotta, Gianni Ruffi, Superstudio, Archizoom, Ceretti, Derossi, Rosso, Enrico Job) ai virtuosi del legno come Mario Ceroli, Urano Palma e Pino Pedano.
Dal sistema poetico degli oggetti (con la serie Quaderna di Superstudio, Enzo Mari, Nanda Vigo, Angelo Mangiarotti, Leo Lionni) alle esperienze individuali degli anni '80 (nella serie dei Mirabili voluta da Cammilli e oggi passata in altre mani, Fabrizio Corneli, Adolfo Natalini, etc) Guglielmo Renzi, Ugo La Pietra.
E ancora il progetto della bellezza con Alchymia e Memphis (Sottsass, Mendini, De Lucchi, Zanini), oltre alla collezione inaugurata da Zanotta di mobili d'artista con Munari, Dalisi, Cavaliere, Mendini sino all'affermarsi di una tendenza intimistica che rimanda alla “Presenza del Passato” con Aldo Rossi, Umberto Riva...
Negli anni '90 si afferma la poetica del frammento (Luciano Bartolini, Toni Cordero, Antonio Annicchiarico) oltre a una nuova disposizione ludico-fiabesca con Dalisi, Luigi Serafini, Cinzia Ruggeri, Ico Parisi, Pablo Echaurren ed Emilio Tadini.
All'esperienza di Memphis seguono gli episodi di Metamemphis e Memphis extra con artisti d'avanguardia come Paladino, Chia, Pistoletto, Bagnoli, Boetti, Luigi Serafini e il secolo si chiude con un raccoglimento in sé di cui è simbolo il grande MOI di Giandomenico Sozzi.
Una sezione particolare, curata da Mauro Lovi, è poi dedicata a La collezione Megalopoli, un approfondimento su un fenomeno di ricerca e di produzione tra arte e design, una collezione di mobili di una galleria laboratorio. Attiva negli anni Ottanta a Milano, animata da Agneta Holst, dopo una lunga esperienza nel mondo delle gallerie internazionali negli anni '60 e '70 (Leo Castelli, New York; Giorgio Marconi e Galleria dell'Ariete Milano).
In questa sezione sono presenti opere ideate dagli artisti e realizzate in una tiratura a numero limitato dagli artigiani di varie città italiane: alcune in legno a Lucca e alcune in marmo a Pietrasanta.
Tra gli artisti: Carla Accardi, Paolo Buggiani, Piero Dorazio, Enrico Castellani, Alik Cavaliere, Pietro Consagra, Agostino Ferrari, Mauro Lovi, Ugo Marano, Sandro Martini, Mario Nigro, Mimmo Paladino, Gianni Pettena, Bobo Piccoli, Michelangelo Pistoletto, Giò Pomodoro, Shama (Cinzia Tondoi), Ettore Sottsass, Tarshito (Nicola Strippoli).
L'Arte del quotidiano | un percorso tra arte e design
a cura di Isa Tutino, Antonia Jannone e Mauro Lovi
18 giugno – 20 settembre 2009
presso Fondazione Ragghianti - Complesso monumentale di San Micheletto
via San Micheletto 3 - Lucca
www.fondazioneragghianti.it
Ingresso gratuito offerto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca per la diffusione dell'Arte Contemporanea.