|
Ci sono tanti modi di reinterpretare il passato progettando mobili contemporanei: ci si può ispirare ai materiali, alle forme, alle dimensioni.Il giovane talento svizzero Philippe Bestenhaider lo fa creando per Fratelli Boffi la nuova linea Lui Collection, in cui dà ampio spazio alla lavorazione del legno, vero must dell'azienda.
La linea Lui5, che comprende poltrona e poltroncina, guarda agli inizi del Novecento attraverso uno sviluppo determinato dalla ripetizione di forme geometriche.Il riferimento è la sedia in legno con seduta in paglia intrecciata, un classico dell'arredo, ma la riproposizione avviene qui sostituendo alle linee curve e morbide, una geometria fatta di forme cristallizzate che donano agli oggetti un piglio futuristico.Il nome fa riferimento alla forma pentagonale, che è proprio il modulo geometrico che si ripete ossessivamente.Oltre che in paglia, le sedute vengono proposte anche in versione imbottita, per chi non vuole rinunciare alla morbidezza.
Della stessa collezione fanno parte gli sgabelli Lui6, in cui il modulo di base è costituito da una figura esagonale che determina una forma a nido d'ape, ideale per creare composizioni varie ed articolate.
Della stessa famiglia fanno parte gli arredi per il living, divano e poltrona abbinata. Anche in questo caso si parte dalla forma esagonale, che, ripetuta innumerevoli volte, dà vita all'arredo. Ma le linee rigide dell'esagono sono ammorbidite dall'imbottitura capitonnè, che dona profondità alle sedute.
La linea Lui6 è completata da una libreria, con impiallacciatura in radica di mirto, che ricorda un alveare e che, oltre alla sua funzione può svolgere quella di spiritosa parete divisoria.
L'ultima creazione della collezione del designer svizzero è rappresentata dal tavolino Lui4. Alla semplicità della forma a goccia del piano fa da contrappunto l'estrema ricercatezza degli intarsi e della lavorazione delle gambe, patrimonio tipico dei Fratelli Boffi.
Dai primi anni del secolo scorso, passiamo ora agli anni Settanta, quando nacquero molti arredi di design innovativo che tutt'oggi rappresentano dei veri e propri classici.
In quegli anni si distinse per la proverbiale qualità svizzera il marchio de Sede. Tra le sue creazioni ricordiamo la poltrona girevole per ufficio DS-51, prodotta per la prima volta nel 1971.Con la riscoperta recente dei linguaggi estetici di quegli anni, questa poltrona ha ritrovato una sua attualità.
L'unicità dell'arredo è dettata dal fatto che essa viene realizzata con tecniche ancora artigianali: infatti seduta e schienale sono ancora imbastiti manualmente.La seduta relativamente basse e la sua ampiezza, conferiscono alla poltrona grande comodità e comfort, nonostante la sua linea leggera.
|
||