Complementi di arredo patchwork

Con la tecnica del patchwork, consistente nel cucire assieme vari pezzi di stoffa secondo un disegno prestabilito, si ottengono splendidi complementi di arredo.
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Origini del patchwork


Esempio di patchwork.Il patchwork (letteralmente lavoro con le toppe), pur essendo conosciuto in Europa da molti secoli, trovò particolare fortuna presso i pionieri che si apprestavano a colonizzare le zone più isolate e selvagge degli Stati Uniti.

Infatti in simili circostanze qualsiasi ritaglio di stoffa era molto prezioso, perciò era prassi comune conservare le parti in buono stato di vestiti e tessuti per la casa ormai rovinati, gli avanzi di altri lavori o perfino i sacchi di iuta di prodotti come zucchero, the o caffè con il preciso intento di riparare o cucire altri capi, tra cui le coperte da letto.

Accanto al crazy quilt, formato dal semplice accostamento casuale di toppe di varie forme e dimensioni (e che perciò consentiva di non sprecare nemmeno un pezzetto di stoffa), con il tempo vennero anche codificati dei particolari motivi decorativi chiamati blocchi, ispirati ad esempio alla natura (foglie degli alberi. fiocchi di neve...), a temi religiosi (la stella di Betlemme) o infine agli eventi della vita (il matrimonio), e che variamente assemblati formano una gamma di combinazioni praticamente infinita.

Le tecniche di esecuzione sono due: con il patchwork inglese (la tecnica più antica e tradizionale) i ritagli di stoffa sono imbastiti su pezzi da carta della forma desiderata e successivamente cuciti a mano per formare i blocchi, mentre con il metodo più consueto (e assai più veloce) le toppe vengono prima tagliate in forma prevedendo un idoneo margine di cucitura, e quindi assemblate direttamente.

Le cuciture possono essere a mano oppure a macchina, con cui si velocizza enormemente il lavoro.


Patchwork e design


Cuscino della collezione Zangora, dal catalogo della Maison Du Monde.Nel corso degli anni il patchwork ha affascinato numerosi artisti e designer, che si sono cimentati nella progettazione sia di pezzi unici - ad esempio arazzi o tappeti - da esporre come opere d'arte, sia di manufatti per la produzione in serie.

Il noto designer Bruno Muneri ha per esempio ideato un copriletto rivoluzionando completamente la tecnica del patchwork: infatti, per sperimentare l'effetto della stessa tintura applicata a vari tessuti, anziché realizzare il proprio progetto con stoffe già tinte e decorate, ha preferito assemblare in una sequenza modulare molti quadrati di tessuto diverso (tra cui lana, cotone, spugna, acrilico...) successivamente tinti di viola. Il risultato è un prodotto molto particolare, con variazioni sia della texture e consistenza (ogni tessuto ha infatti la propria trama particolare) sia del colore, perché la stessa tintura viene assorbita in modo diverso.

Come spiega lo stesso Munari, con questo sistema (una vera e propria nuova tipologia di patchwork) - si possono creare anche pannelli figurativi, magari ispirati alle favole per bambini.


Complementi di arredo patchwork


Con il patchwork è quindi possibile realizzare una vasta gamma di arredi tessili, sia cucendoli personalmente - magari riciclando i ritagli di stoffa avanzati da altri lavori o ricavati da vecchi vestiti, tovaglie e strofinacci - sia comprandoli presso i grandi magazzini o i negozi di biancheria per la casa: in commercio si trovano infatti numerosi prodotti che, seppur realizzati con procedimenti industriali, garantiscono un'ottima qualità dei materiali ed effetti estetici apprezzabili.

Trapunta leggera per letti singoli o matrimoniali, dal catalogo di Zara Home.Una delle realizzazioni più tipiche sono ovviamente le coperte da letto, e in particolare i piumoni e le trapunte: nei paesi anglosassoni il patchwork è infatti noto col nome di quilting, che significa appunto trapuntare (cioè cucire una trapunta).

Ne troviamo ottimi esempi nella produzione di varie aziende: particolarmente notevole per i suoi colori neutri e la fantasia semplice (costituita da toppe quadrate o rettangolari di varie misure semplicemente accostate) ma elegante è ad esempio la trapunta leggera della foto qui a fianco, disponibile per letti singoli o matrimoniali presso i negozi di Zara Home

Un altro complemento di arredo molto diffuso sono i cuscini, tra cui ad esempio la collezione Zangora della Maisons Du Monde ispirata all'artigianato indiano e comprendente vari modelli (cuscini rettangolari, quadrati o cilindrici) e fantasie (righe verticali e orizzontali, oppure quadrati di varie dimensioni assemblati casualmente).

Esempio di patchwork indiano, arricchito da ricami, lustrini, specchietti e passamanerie.Provengono invece direttamente dall'India gli arazzi disponibili in vari disegni e dimensioni nel catalogo dell'Azienda Casa Country, realizzati secondo una variante locale della tecnica del patchwork, con la quale i vari ritagli di tessuto indiano, coloratissimo e spesso decorato con ricami in rilievo di fili dorati o argentati, vengono uniti secondo un disegno molto semplice, costituito da una scacchiera oppure losanghe formate da lunghe strisce.

Il tutto è inoltre arricchito da perline, lustrini, passamanerie decorate e piccoli specchietti chiamati shisha (che secondo la tradizione indiana hanno il potere di allontanare il malocchio), applicati con una tecnica di cucito molto decorativa.
Le cuciture tra i ritagli sono invece rinforzate ed evidenziate con piccoli cordoncini o strisce di stoffa.

Con questa tecnica si producono anche centrotavola e runner, generalmente acquistabili presso i mercatini di artigianato e nei negozi di articoli indiani, orientali o del commercio equo e solidale.

Se infine volete cimentarvi personalmente con un progetto di esecuzione non troppo complessa, in questo articolo viene spiegato come cucire una parure da cucina formata da presine, sottopentola e centrotavola.

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