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Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Queste sono le parole dell'articolo 27 della Costituzione italiana e rappresentano una delle più importanti garanzie per la tutela della dignità umana di ogni detenuto all'interno delle carceri. Ma si tratta anche della filosofia fondamentale che ha permesso ad alcuni penitenziari di creare progetti di recupero per i reclusi.
Si tratta di vere e proprie attività manuali o lavorative, in cui i detenuti confezionano prodotti artigianali che sono venduti fuori dal carcere, tramite cooperative ed associazioni che si occupano di diffonderli.
Tra le cose che si realizzano dietro le sbarre ci sono molti oggetti dedicati alla casa. Che viaggiano tra mercatini, bancarelle e negozi di tutta Italia, per arrivare poi nelle case, a volte inaspettatamente.
Cosa li distingue da un comune complemento d'arredo? La loro faccia buona. Dietro una ciotola, una lampada oppure un vaso, c'è il lavoro di una persona che sta attraversando un momento particolarmente delicato. E grazie a quel progetto, magari avrà la possibilità di costruire un percorso personale che lo avvicinerà a una nuova vita fuori dal carcere.
Ferro&Fuoco Jail Design è una realtà legata alla Casa di reclusione di Fossano, in provincia di Cuneo. Nata dalla collaborazione con la Casa di carità onlus di Torino, Ferro e Fuoco fa realizzare creazioni in ferro ai detenuti, dando loro la possibilità di cimentarsi in attività artigianali.
La filosofia è che chi commette un errore possa comunque ricominciare, trovando una strada alternativa a quella del passato.
La libreria Greca è fatta in legno e ferro, riciclabile al 100%, ed è disponibile nelle versioni effetto ruggine o ferro grezzo trattato, abbinate a vari colori.
Per averla è necessario effettuare una prenotazione online. Ogni pezzo, visto il contesto in cui nasce, è unico e originale, e viene lavorato dai detenuti di Fossano, assistiti da personale qualificato. La filosofia di F&F è la convinzione che il riscatto possa avvenire anche attraverso questo tipo di lavoro.
Gli oggetti dell'associazione culturale Artwo sono prodotti negli istituti di detenzione, nell'ambito di un percorso in cui un artista collabora e lavora in sintonia con i detenuti. A loro si insegna a conoscere e capire i materiali, come lavorarli, guidandoli fino a realizzare concretamente l'articolo finale, in un processo che è pratico, ma anche spirituale.
Il design dei segnaposti Ri-posate si basa su un concept molto semplice: sono forchette piegate in modo da poter supportare un bigliettino su cui segnare il nome dell'ospite.
C'è un altro ambiente dove educatori e psicologi danno assistenza a persone in difficoltà: la comunità di recupero per tossicodipendenti. Ce ne sono diverse su tutto il territorio nazionale, ma sono molto diffuse anche le associazioni di volontariato dove operano persone che hanno vissuto questo disagio e sono riuscite a uscirne.
Queste realtà spesso lavorano anche all'interno degli istituti penitenziari, per dare la possibilità ai detenuti di svolgere attività alternative. Un esempio noto di comunità di questo tipo è San Patrignano.
I ragazzi ospiti della struttura realizzano molti oggetti per la casa, dai mobili ai complementi fino al tessile. I contenitori della collezione Natura, ad esempio, hanno una struttura proposta in tre varianti, laccata, opaca o goffrata, e sono smontabili, con ante o frontali a battente con push-pull.
I frontali sono decorati con polvere di paprika, fondi di caffè e farina di mais, trasformando tre elementi naturali e di uso quotidiano nella vera e propria personalità del complemento d'arredo.
Che l'arredamento made in Italy sia uno dei più grandi talenti del Belpaese era cosa nota da anni. Ma che potesse anche acquistare un volto solidale è un'idea relativamente recente.
Resta il fatto che un numero consistente di realtà à�€“ associazioni, comunità, cooperative sociali, ma anche aziende private à�€“ crede ogni giorno di più nei vantaggi dell'offrire lavoro ai detenuti. Da una parte si favorisce il loro percorso rieducativo, nel rispetto delle parole della Costituzione.
Dall'altra si riesce a raccontare la loro realtà, le loro storie, dettagli sfuggenti di una vita dietro alle sbarre, consumata in un mondo, quello del carcere, che spesso fuori non si conosce.
Come dire che scommettere sul talento dei reclusi è un modo per fare capire loro che hanno una vera possibilità di recupero. Considerando che poi, una volta usciti, li aspetta un mondo nel quale dovranno ricostruirsi una vita.
Per informazioni:
www.ferroandfuocojaildesign.it
www.artwo.it
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