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Con le novità del decreto Sostegni ter, approvato dal CdM lo scorso 21 gennaio, Superbonus, Ecobonus, Bonus ristrutturazioni, Sismabonus e Bonus facciate saranno soggetti a nuovi vincoli.
La cessione del credito sarà infatti limitata a un solo passaggio.
Si tratta di una ulteriore restrizione che si va ad aggiungere all'introduzione del visto di conformità e della congruità delle spese per evitare speculazioni.
In pratica, vuol dire che il beneficiario della detrazione potrà cedere il credito ad altri soggetti, come banche e intermediari finanziari ma questi, però, non potranno cederlo a loro volta.
I fornitori che praticano lo sconto in fattura, dal canto loro, potranno recuperare tale sconto sotto forma di credito di imposta e cederlo una volta soltanto ad altri soggetti (banche o intermediari finanziari). Anche in questo caso, questi ultimi non potranno cederlo ad altri.
I bonus interessati dalla stretta sulla cessione del credito sono:
Sarebbe prevista una fase transitoria. La novità entrerebbe infatti in vigore a partire dal 7 febbraio 2022.
Ciò significa che, quei crediti che, al 7 febbraio sono stati già oggetto di una cessione del credito o dello sconto in fattura, potranno essere ceduti solo un'altra volta ad altri soggetti, compresi banche e intermediari finanziari.
Dopo tale data, tutti i contratti stipulati che vanno a violare le sopra citate regole, saranno considerati nulli.
Secondo gli operatori del settore, i limiti alla cessione del credito saranno responsabili della paralisi del settore edile.
Il Presidente dell'Ance, Gabriele Buia, esprime il proprio disappunto in quanto ritiene che i continui cambiamenti circa il funzionamento del Superbonus, anche con provvedimenti retroattivi, scoraggino il mercato e le imprese più serie.
Egli, infatti, afferma che così facendo si vanno a colpire migliaia di cittadini e di imprese corrette, impegnate in interventi di riqualificazione. Inoltre, questi continui cambiamenti in itinere circa il funzionamento dei bonus edilizi, generano grande confusione e il serio rischio di bloccare i cantieri.
Dello stesso orientamento il parere di Claudio Feltrin, Presidente di FederlegnoArredo. Egli infatti ritiene che una simile decisione – incomprensibile e ingiustificata - renderebbe l'opzione dello sconto in fattura inapplicabile da parte di tutti gli imprenditori che, sulla base di quanto deciso con la Legge di Bilancio di fine anno, hanno pianificato investimenti e piano di lavoro.
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