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La tradizione dell’albero di Natale è antichissima, affonda le proprie radici addirittura ai tempi degli antichi popoli celti, che avevano l’abitudine di addobbare alberi sempreverdi, tendenzialmente abeti, con decorazioni e fiaccole, a scopo cerimoniale.
E se tra le popolazioni antiche era ovviamente uso utilizzare alberi veri allo scopo, nel tempo questa usanza si è persa in favore dei più pratici alberi finti.
Eppure, negli ultimi anni, anche grazie d una sempre più spiccata coscienza ecologica diffusa tra la popolazione, sta tornando in auge l’abitudine di realizzare un albero di Natale partendo da un abete vero.
Molti si chiederanno: perché scegliere un albero di Natale vero?
Le risposte sono molteplici. Innanzitutto, è una scelta ecologica. Basti pensare che un albero artificiale di due metri provoca circa 40 kg di emissioni di CO2, oltre 10 volte più di un albero vero.
Quest’ultimo produrrà ossigeno durante tutta la sua vita e al termine dello stesso potrà diventare materia prima per produrre energia.
Quello in plastica, invece, al termine della sua vita diventerà nuovo rifiuto da smaltire e impiegherà oltre 200 anni per degradarsi completamente.
Ma c’è anche un altro vantaggio nell’acquisto di un albero di Natale vero: il prezzo. Se infatti quelli finti costano dai 40 ai 200 euro, o più, a seconda delle dimensioni, per un abete vero non si dovrebbe andare oltre i 60 euro.
Naturalmente, quella di prendere un albero di Natale vero non è una scelta da fare a cuor leggero: una volta acquistato un albero vero sarà necessario prendersene cura.
Si tratterà quindi di piantarlo in vasi sempre più grandi con il trascorrere degli anni, fino a trovargli dimora in un parco o in un giardino quando sarà troppo grande per l’abitazione.
Insomma, si tratta di qualcosa di vivo, che non può essere abbandonato a se stesso subito dopo le feste.
Per l’acquisto, è possibile trovare in ogni città vivai di alberi di Natale, specializzati in questo tipo di piante, e a volte anche disponibili al noleggio, per chi non volesse alla fine delle festività accollarsi la cura della pianta.
Secondo Coldiretti, la maggior parte degli alberi di Natale veri in circolazione provengono dai vivai, mentre vi è un 10% che deriva dalle pratiche di gestione delle foreste, il cosiddetto diradamento, che serve per far sviluppare meglio le foreste stesse.
Normalmente sull’etichetta della pianta dovrebbe essere riportato il luogo di provenienza, in modo che sia tracciabile, e che la coltivazione sia stata fatta nel rispetto dell’ambiente.
Solo alcune tipologie di piante sono adatte per diventare alberi di Natale.
Uno dei più classici è il Picea abies, ossia l’abete rosso, che resiste al freddo e presenta degli aghi appuntiti.
Molto comune anche l’abies nordmanniana, presente spesso nei vivai.
Ha un portamento eretto e chioma a forma di piramide, con una corteccia bruna e resinosa e aghi dalla punta arrotondata.
Infine si può utilizzare l’abete di Fraser, dalle origini americane, più costoso ma anche molto bello e resistente, con i suoi aghi fittissimi.
Una volta scelto il proprio albero di Natale vero in vaso, ci si dovrà prodigare affinché possa durare nel tempo.
Per questo è fondamentale una manutenzione accurata, indispensabile per evitare spiacevoli fenomeni, come rami che si seccano, o peggio, parassiti che lo facciano morire nel giro di poco tempo.
Per quanto si tratta di alberi resistenti, hanno infatti bisogno di essere curati attentamente.
In primis, l’abete di Natale andrà posizionato in modo adeguato: essendo una pianta vera non si potrà certo metterlo vicino al camino!
Se si sceglie di lasciarlo all’aperto, bisogna considerare che questa pianta predilige un clima fresco e umido, quindi va messo al riparo da correnti d’aria.
In casa andrà invece posizionato in una zona luminosa, ma lontana da fonti di calore, in modo che possa stare il più possibile fresco.
Chi ha il riscaldamento a pavimento, dovrà aver la cura di isolarlo utilizzando un sottovaso con argilla e acqua.
Naturalmente si dovrà badare anche allo spazio, soprattutto se si sceglie di allestire un albero di Natale grande.
Naturalmente la manutenzione dell’abete vero prevede una regolare innaffiatura, almeno ogni 1-2 giorni: la terra del vaso non dovrà mai seccare, ma risultare sempre umida al tatto.
Un trucco che potrebbe migliorare il benessere della pianta è quello di posizionare, ogni tanto, qualche cubetto di ghiaccio nel vaso.
Per evitare invece la caduta degli aghi, potrebbe essere utile, di tanto in tanto, vaporizzare dell’acqua sui rami.
Gli addobbi dovranno essere il più possibile leggeri, in modo da non appesantire i rami, e le luci dovranno essere a led, in quanto le altre surriscaldano troppo e rischiano di rovinarlo.
Dopo le festività l’abete di Natale dovrà essere posizionato all’aperto.
Se lo si vuole lasciare in vaso, meglio scegliere un luogo ombroso, che sia in terrazzo o in giardino: in questo modo sarà possibile riutilizzarlo l’anno successivo.
L’importante sarà ricordarsi di innaffiarlo regolarmente, e di concimarlo ogni tanto, circa ogni 20 giorni. Più l’albero in partenza è piccolo, più a lungo sarà possibile mantenerlo in vaso, sebbene poi diventerà indispensabile metterlo a dimora nel terreno, quando sarà cresciuto troppo.
Se invece si decide di tenere l’albero di Natale vero nel proprio giardino, si potrà scegliere di trapiantarlo nel terreno. Non si tratta di un’azione impegnativa, ma va fatta tenendo conto di alcuni fattori.
A partire dal clima: nei luoghi dove le estati sono particolarmente calde sarà difficile riprodurre le ideali condizioni per la sua crescita.
Ovviamente, non meno importante è la questione spazio: l'abete può arrivare a superare i 25 metri di altezza in 20 anni, quindi dovrà essere piantato dove con le sue radici non rischia di danneggiare muri e strade.
Altra cosa a cui fare attenzione sono i venti: se l’abete vero viene esposto a venti troppo forti, rischia di perdere molti aghi.
La manutenzione dell'albero di Natale naturale dovrà essere maggiormente accurata durante i mesi estivi, in quanto necessita di innaffiature più frequenti.
L'acqua andrà fatta scorrere alla base del tronco, per consentire alla terra di assorbirla in profondità. Nelle estati torride si dovrà provvedere a spruzzare frequentemente acqua sulla chioma per non far seccare i rami.
Se invece non si ha un luogo in cui sistemarlo, lo si potrà regalare a qualche associazione o scuola, per abbellirne il giardino.
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