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Realizzato un impianto elettrico nuovo, o le eventuali modifiche e/o ampliamenti ad impianti elettrici esistenti, scattano le dovute verifiche e le prove di collaudo specifiche.
La sicurezza dell'impianto elettrico viene sancita, da parte della ditta esecutrice dei lavori, con la sottoscrizione della dichiarazione di conformita' alla regola d'arte dell'impianto elettrico e la conformità, ove necessario, al progetto redatto da un professionista abilitato.
La dichiarazione di conformità vigente, per tutti i tipi di impianti ed indipendentemente dall'edificio in cui si trovano, è comunemente detta 37/08 perché emanata con il D.M. del 22 Gennaio 2008 n° 37, che ha sostituito la ben più nota 46/90 emanata con l'omonima Legge.
La sicurezza degli impianti elettrici è legata alla presenza di due tipi di rischi, quello dei contatti diretti e quello dei contatti indiretti. Per contatti diretti si intende il rischio di folgorazione corso da un individuo a seguito del contatto con parti dell'impianto elettrico che sono normalmente in tensione.
Tale rischio è costituito da: fili scoperti, alveoli delle prese elettriche, parti non correttamente isolate e/o protette.
Le protezioni dai contatti diretti sono legate all'isolamento di tutte le parti attive dei conduttori elettrici e alla loro corretta installazione sotto traccia, entro canalette e/o in tubi esterni.
Il rischio di contatti diretti può essere limitato con alcuni accorgimenti come: rivolgersi a ditte qualificate anche per interventi sull'impianto elettrico che sembrano semplici.
Interventi pericolosi possono essere: il prolungamento di cavi, spesso improvvisati a mezzo di collegamenti con nastro isolante; la sostituzione di prese a spina, di cavi, di deviatori e/o interruttori deteriorati;l'uso di prolunghe ed il sovraccarico di prese elettriche multiple comunemente note come ciabatte. I pericoli si amplificano negli ambienti con presenza di acqua e/o umidità.
Per contatti indiretti si intende il rischio di folgorazione corso da un individuo a seguito del contatto con parti metalliche normalmente non in tensione.
Generalmente le carcasse degli apparecchi elettrici possono andare sotto tensione a seguito di anomalie nel funzionamento degli stessi apparecchi.
La caratteristica fondamentale degli impianti elettrici, in termini di sicurezza relativamente ai contatti indiretti, è il coordinamento tra il dispositivo differenziale, comunemente detto salvavita e l'impianto di terra, componenti fondamentali e obbligatori per ogni impianto elettrico civile.
Il differenziale o salvavita è un dispositivo automatico capace di interrompere il flusso di corrente rilevando dispersioni di corrente da 30 mA.
Nel quadretto degli interruttori che proteggono le linee elettriche di una casa, il differenziale dovrebbe essere posto a monte di tutti gli altri interruttori o a monte di ogni linea elettrica, o di una o più specifiche linee elettriche, a seconda dei carichi elettrici alimentati da esse.
L'efficacia del differenziale, comunemente detto salvavita può essere verificata facilmente con l'apposito tasto di test sullo stesso dispositivo e successivamente riarmandolo.
È buona norma fare un controllo mensilmente, una verifica più dettagliata si completerebbe con la misurazione attraverso specifici strumenti dei valori di resistenza elettrica assunti dall'impianto di terra.
L'assenza del dispositivo salvavita in un appartamento può provocare danni sia nello stesso appartamento che in quelli vicini nello stesso edificio o nelle parti condominiali.
I pericoli possono derivare dai contatti possibili tra varie parti metalliche, come i ferri del cemento armato, le ringhiere dei balconi e le parti metalliche degli impianti tecnologici idrici e sanitari, elettrici, elettronici e radiotelevisivi, del gas, di condizionamento, riscaldamento, automazioni e gli impianti di terra.
La sola presenza del dispositivo differenziale, o salvavita, non coordinato con un impianto di terra non è sufficiente ai fini della sicurezza.
In tal caso a seguito di anomalie di apparecchi elettrici, la carcassa di questi ultimi potrebbe andare sotto tensione e, non potendo scaricare a terra la corrispondente corrente di dispersione, non permetterebbe al salvavita di intervenire interrompendo l'alimentazione elettrica.
Ciò costituirebbe un pericolo per chi venis se in contatto con la carcassa sotto tensione; l'intervento del salvavita, in questo caso, sarebbe successivo al contatto tra la carcassa ed una persona. La persona in questo caso avrebbe rimpiazzato in parte la funzione svolta dell'impianto di terra.
Anche la presenza del solo impianto di terra, senza il coordinamento con un dispositivo differenziale, non consentirebbe di evitare scosse elettriche a persone che venissero in contatto con elettrodomestici soggetti ad anomalie.
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