L'obbligo, in tutte le case, dell'utilizzo di energie rinnovabili, generate da fonti che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano o non sono esauribili,sulla scala dei tempi umani, slitterà ancora di un anno.
Dal gennaio 2009 tale dovere doveva essere operativo successivamente all'approvazione della Legge 244 del 2007 in cui, nell'art.1 comma 289, si enunciava l'impegno da attuare in modo obbligatorio.
Il Comma 289, all'articolo 4 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, e successive modificazioni, il comma 1-bis è sostituito dal seguente:
1-bis A decorrere dal 1º gennaio 2009, nel regolamento di cui al comma 1, ai fini del rilascio del permesso di costruire, deve essere prevista, per gli edifici di nuova costruzione, l'installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in modo tale da garantire una produzione energetica non inferiore a 1 kW per ciascuna unità abitativa, compatibilmente con la realizzabilità tecnica dell'intervento.
Per i fabbricati industriali, di estensione superficiale non inferiore a 100 metri quadrati, la produzione energetica minima è di 5 kW.
Introdotto dunque dalla Finanziaria 2007, sostituito dalla Finanziaria 2008 ad oggi esso non è stato ancora attuato anzi, il Senato riunitosi l'11 febbraio 2009 ha approvato, con il voto di fiducia ( i sì sono stati 162 ed i no 126), il testo della legge di conversione del Dl 207/2008 con il quale viene nuovamente rinviata (al 1º gennaio 2010) l'applicazione dell'articolo 4, comma 1 bis, Dpr 380/2001.
Slitta dunque al 2010 l'obbligo di impianti da fonti rinnovabili sui nuovi edifici, una ennesima proroga a sfavore del nostro ambiente che ha bisogno urgentemente di misure preventive in materia di risparmio energetico e contenimento dell'inquinamento luminoso.
Speriamo che il ripetersi di riinvi non porti ad un punto oltre il quale sarà difficile intervenire.