Appena nella giornata di ieri il Presidente del Consiglio Berlusconi aveva annunciato che il Decreto Sviluppo avrebbe richiesto ancora qualche giorno per essere meglio formulato nei suoi contenuti, ma dopo le pressioni di Bankitalia, che ritiene il provvedimento indispensabile per far fronte alla situazione economica del Paese, stanno circolando in queste ore alcune anticipazioni, annunciate dalle agenzie stampa.
In particolare si sta insistentemente parlando dell'introduzione di una polizza assicurativa obbligatoria contro le calamità naturali, necessaria per far fronte alla ricostruzione di zone colpite da cataclismi e permettere un'adeguata ricostruzione o riparazione degli immobili ad uso abitativo distrutti o danneggiati nel corso di tali eventi naturali calamitosi.
La copertura assicurativa obbligatoria, da inserire nelle nuove polizze che garantiscono i fabbricati ad uso abitativo contro l'incendio, riguarderebbe quindi tutti gli edifici residenziali privati, ad esclusione di quelli costruiti abusivamente, ma compresi quelli abusivi per i quali, pur essendo stata presentata domanda di condono edilizio, non sia ancora stato completato il pagamento dell'oblazione e degli oneri concessori.
Naturalmente tale indiscrezione ha già suscitato il dissenso delle associazioni dei consumatori e in particolare di Codacons e del suo presidente Carlo Rienzi, secondo il quale tale obbligatorietà gioverebbe solo all'arricchimento delle assicurazioni e sarebbe un onere inutile per i cittadini.
Se le case sono costruite infatti in maniera corretta, nel rispetto delle normative vigenti ed in aree sicure, non ci sarebbe bisogno di alcuna copertura assicurativa contro le calamità.
Per questo motivo se tale obbligo andasse davvero in vigore, l'associazione ha già annunciato che farà di tutto per contrastarla con ogni mezzo.
Tra le altre misure relative alla casa che dovrebbero essere inserite nel Decreto ci dovrebbe essere l'introduzione di una garanzia statale per i mutui concessi alle giovani coppie di sposi precarie, cioè quelle che non hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Il Decreto prevede anche il completamento della dismissione delle case di proprietà degli enti pubblici che potranno essere riscattate dagli inquilini, che dovranno esercitare il loro diritto entro il 31 marzo 2012, inviando una dichiarazione scritta, anche in via telematica, all'ente proprietario.