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Rivestimenti con piastrelle di graniglia

Un'antica pavimentazione resa sempre più affidabile da nuove tecniche di produzione, idonea per ogni ambiente moderno nel rispetto della tradizione e della memoria.
Pubblicato il

Piastrelle di graniglia:origini ed evoluzione nel tempo


Nel panorama dei prodotti da rivestimento per interni, una tipologia che ha avuto le sue origini verso la fine dell'Ottocento è il pavimento in graniglia, evoluzione più eleborata del classico terrazzo veneziano, costituito da pezzi di marmo assemblati con calce, noto a tutti perché molto diffuso nelle dimore di prestigio già dal Medioevo.

L'originario coccio pesto antesignano delle moderne graniglieMi corre l'obbligo, stante le mie origini Pugliesi, far rilevare che ciò che ho indicato con il nome di terrazzo alla veneziana, era già utilizzato nella Magna Grecia, la cui cultura assorbita dall'Impero Romano, ha permesso la costruzione di bellissime ville in cui le pavimentazioni in getto di graniglia intarsiate di mosaici, entusiasmano ancora milioni di appassionati visitatori. Infatti ai primordi della sua produzione, la pavimentazione di cui si argomenta, altro non era che del cotto macinato proveniente da demolizioni, unitamente a qualche residuo di scarto di lavorazione, uniti insieme da un legante molto comune e disponibile all'epoca: la calce.

L'inserimento all'interno dell'originario impasto di scaglie di marmo a fini decorativi, fece rilevare in seguito una maggiore resistenza della pavimentazione all'usura, nel tempo le tipologie di realizzazione del pavimento in graniglia hanno subito diverse varianti strettamente legate al tipo di grana usata. Nell'Ottocento si usava la grana più grossa, successivamente, agli inizi del Novecento, si iniziò a usare la grana più fine, profilature con tessere regolari e l'inserimento di decori in stile liberty.

La calce idraulica, legante originario, è impiegata ancora oggi a tale scopo, sebbene per questioni economiche siano spesso usati, in fase di posa, cementi Portland a ritiro controllato, che abbreviano i tempi per il risultato finale.

La produzione industriale di pezzi specialiL'uso intensivo nei periodi successivi ai primi anni del 900, di tale tipo di pavimentazione, ha spinto per motivi di convenienza economica le aziende a produrre l'antico pavimento sotto forma di piastrelle le cui dimensioni più commercializzate di cm 20x20 ne hanno permesso la massima diffusione.

Tale industrializzazione ha, a mio avviso, mortificato l'immagine originaria del rivestimento, forse per questo motivo si è cercato all'inizio del ventesimo secolo e fino agli anni '40 di proporre elementi decorativi molto presenti nel Novecento e successivamente nel periodo che vide fiorire l'Art Noveau, dopo periodi di alterna gloria, la pavimentazione in graniglia ha lasciato il passo negli anni '60 alle ceramiche che tutti conosciamo.


Piastrelle in graniglia nei tempi moderni


Così come è vero che il primo amore non si scorda mai, in tempi recenti le sempre più raffinate ed evolute piastrelle di graniglia, hanno cominciato a caratterizzare molti interventi di riqualificazione di interni, portando la domanda di tale materiale a quote insperate.

L'impiego delle graniglie in ambienti moderniIl motivo di tale riscoperta del prodotto è da attribuirsi fondamentalmente al nuovo modo di produrre tale pavimentazione, grazie alle tecniche industriali che ne hanno ridotto i principali inconvenienti come l'assorbimento, la comparsa di macchie in superfici, la scalibratura.

Inoltre, grazie ai nuovi prodotti di finitura in commercio, è possibile rifinire le superfici in maniera certosina, raggiungendo così gradi di esaltazione delle policromie dei materiali impiegati veramente notevoli, oltre a gradi di protezione all'usura ragguardevoli.

Grazie alla possibilità di ridurre gli spessori in maniera consistente, senza indebolire la struttura della piastrella, oltre alla possibilità di levigare anche le parti sottostanti per applicare il rivestimento anche su pavimentazioni esistenti, la graniglia ha fatto la sua comparsa, devo dire con grande effetto ed efficienza, anche in ambienti precedentemente non considerati adatti, come bagni e cucine.

In genere, le piastrelle prodotte industrialmente ed anche quelle prodotte da imprese artigiane più modeste, vengono commercializzate con un grado di finitura tale da poter essere sottoposte una volta posate in opera a un trattamento di levigatura e lucidatura successivo, al fine di ridurre gli inevitabili difetti di posa per rendere l'immagine del pavimento uniforme planarmente.

Decorazioni in granigliaIn commercio si trovano formati e decori di varie misure e spessori, le dimensioni in centimetri più comuni sono 10x10, 20x20, 40x40, 60x60.
Per realizzare una buona pavimentazione in graniglia, particolare importanza riveste la fase di levigatura, presupposto fondamentale affinchè tale fase sortisca il miglior risultato è l'assenza di dislivelli nella posa delle singole piastrelle, con una tolleranza di circa 1 mm, inoltre in tale fase, occorre evitare di impiegare mole abrasive non adatte, si consiglia di non superare la grana 60.

Faccio osservare che l'operazione di levigatura, può provocare in alcuni casi, la rimozione di parte delle sottili fughe eseguite sull'intera pavimentazione, per cui occorrerà ripristinarle con idonea boiacca colorata.

In seguito si completerà l'opera con una adeguata lucidatura, lasciando la superficie libera di far evaporare la residua umidità, per questo motivo è sconsigliato coprire la pavimentazione con materiali di diversa natura e soprattutto con cartoni bagnati i quali rilasciano delle sostanze che possono aggredire e quindi rovinare la finitura superficiale della pavimentazione.

Per quanto riguarda l'impiego delle piastrelle di graniglia, in ambienti come bagni e cucine, anche se ormai la produzione industriale ha reso meno possibili assorbimenti di sostanze aggressive, personalmente consiglio sempre di proteggere ulteriormente le superfici, con un buon prodotto idrorepellente, avendo cura di provarne l'efficacia su di una parte più nascosta del piano da trattare, al fine di evitare di alterare tonalità e lucentezza del materiale.


La posa in opera e la protezione delle piastrelle in graniglia


L'impiego delle pavimentazioni in graniglia su grandi superfici mette in risalto tutta la bellezza di tale prodotto, ma comporta la necessità di preservare tali superfici dal manifestarsi di spaccature o microcavillature, dovute all'assenza di idonei giunti di dilatazione.
I giunti in questione funzionano come la valvola di sfogo delle pentole a pressione: in effetti attraverso tali giunti, sfumano le tensioni interne della pavimentazione e del sottostante supporto conseguenti a fenomeni di ritiro, microsismi e altri fenomeni sollecitativi.

Il posizionamento dei giuntiL'assenza di tali giunti comporta la comparsa di una serie di cavillature che altro non sono che il tentativo della pavimentazione di crearsi da sè, ciò che non è stato predisposto per imperizia progettuale ed esecutiva.
Purtroppo se tali giunti autocostituiti, fossero geometricamente regolari, non ci sarebbero molti problemi nel fugarli opportunamente, ma l'irregolarità e la casualità di tali fenomeni, compromette l'immagine complessiva della pavimentazione, fino a provocare anche il sollevamento della stessa.

Fondamentalmente vanno perciò predisposte tre tipologie di giunti, di cui uno in sovrapposizione di un eventuale sottostante giunto strutturale, un secondo in corrispondenza del perimetro dell'ambiente da pavimentare e di eventuali pilastri o altri elementi monolitici, ed infine l'ultimo in ragione dell'ampiezza della superficie da rivestire.

Per superfici interne molto ampie, si consiglia di suddividerle in aree di forma quadrata avente lato di lunghezza massima pari a m.3,00, tenendo conto che in caso di riscaldamento a pavimento, tali quadrature vanno opportunamente ridotte, in virtù delle sollecitazioni termiche che contribuiscono a creare tensioni interne nella pavimentazione.

Infine per mantenere in buon efficienza la pavimentazione, consiglio di effettuare dei lavaggi periodici impiegando idonei detergenti di provata qualità, diluiti con acqua, mentre per ridare vivacità al rivestimento superficiale ceroso, conviene operare mensilmente un trattamento con idoneo prodotto protettivo.

Al fine di avere brutte sorprese all'apertura dei pacchi in cui sono contenute le piastrelle, è buona norma evitare la loro esposizione alle intemperie, in quando le forti escursioni termiche distribuite in maniera non uniforme sulla confezione, potrebbero comportare l'alterazione del tono.

Per quanto riguarda i costi di un pavimento in graniglia, in rapporto ad un pavimento di ceramica, occorre subito dire che tale parametro è variabile in virtù di due elementi, dimensioni e tipo di pietra impiegata per la graniglia, diciamo che mediamente occorrono dai 30 euro a mq. per le piastrelle con marmi meno pregiati fino ad arrivare a più del doppio per i materiali più ricercati, a parità di formato.

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Piastrelle in graniglia
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