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Oscilla, macchine inutili e oggetti sospesi

Esistono numerosi oggetti (macchine inutili, mobiles, campanelle a vento...)da appendere internamente o esternamente per decorare case, giardini e terrazzi.
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Cosa sono gli oscilla


Gli oggetti appesi al soffitto o agli architravi di porte e finestre contribuiscono ad abbellire gli ambienti.Da sempre l'uomo ha usato appendere oggetti agli alberi, al soffitto delle stanze o agli architravi di porte e finestre per abbellire l'interno o l'esterno degli edifici.

Già gli antichi Romani, riprendendo alcune tradizioni più antiche in uso ad esempio tra i Greci, erano soliti adornare i portici, gli ingressi delle botteghe e gli atrii e i peristilii delle domus con oggetti appesi, chiamati significativamente oscilla perché liberi di ondeggiare nel vento. Si trattava generalmente di piccole maschere o figurine di terracotta, oppure di dischi di pietra o di pasta vitrea con scene mitologiche o semplicemente decorative: sebbene in origine fossero usati come doni votivi oppure ornamenti in occasione di alcune festività religiose, successivamente divennero oggetti puramente ornamentali.


Macchine inutili e mobiles


Oggetto sospeso molto decorativo formato da numerosi listelli colorati disposti a spirale.Riprendendo queste tradizioni antichissime, gli oggetti che possiamo appendere per abbellire le nostre dimore sono molteplici: particolarmente eleganti e suggestivi sono ad esempio gli specchi.

Molto diffusi anche i mobiles, elementi sospesi di varia forma e materiale (ad esempio spirali di plastica trasparente o colorata, composizioni di figure geometriche o strutture di fil di ferro e globi di vetro colorato): ondeggiando liberamente e casualmente secondo la direzione del vento o le correnti d'aria della stanza - ad esempio prodotte da un calorifero o dal sistema di condizionamento - creano effetti visivi mutevoli, ottenuti non solo dal movimento dell'oggetto, ma anche dalla sua ombra in movimento proiettata sulle pareti o il pavimento.

Questi effetti sono così interessanti da avere ispirato l'opera di alcuni artisti, tra cui ad esempio Alexander Calder e Bruno Munari.

Oggetto molto decorativo formato da una serie di strisce di tessuto colorato.Proprio Munari negli anni '30 ha ideato le macchine inutili, originariamente costituite da materiali molto leggeri (inizialmente cartoncino e sfere di vetro soffiato, e successivamente listelli di legno di balsa e fili di acciaio) appesi a piccoli bastoncini con sottilissimi fili di seta: studiando accuratamente la forma (sempre rigosorosamente geometrica), le dimensioni e la disposizione dei vari pezzi, e calibrando perfettamente la loro disposizione si ottengono strutture perfettamente equilibrate.

Ma le macchine inutili - così chiamate perché appunto macchine (cioè elementi formati da un insieme di parti variamente connesse e assemblate fra loro) e inutili, in quanto prive di qualsiasi funzione pratica - possono essere formate da qualsiasi oggetto leggero, ad esempio legnetti, fiori di plastica ricavati dalle bottiglie, conchiglie, origami o piccole creazioni di stoffa o lana: in questa particolare tipologia sono ad esempio molto diffuse come giocattoli da appendere sopra alla culla per intrattenere un neonato.

I tradizionali Occhi di Allah, molto diffusi in Grecia e in Turchia.Esistono inoltre alcune versioni molto leggere e decorative, costuite da semplici strisce di tessuto colorato che si muovono dolcemente anche in presenza delle correnti d'aria più impercettibili.

Non mancano infine alcuni oggetti tradizionali provenienti dalle più disparate culture: nei paesi mediterranei (sopratutto Grecia e Turchia) troviamo ad esempio gli Occhi di Allah, dischi di vetro blu con disegnato un occhio considerati amuleti molto potenti e sistemati vicino alle porte di case e negozi.

Tra gli Indiani d'America erano invece molto diffusi i cosiddetti acchiappasogni, assemblati con piume, perline e legnetti, e (al contrario di quanto si crede comunemente e il loro nome farebbe pensare) appesi al tepee per segnalare il ruolo sociale del proprietario (ad esempio sciamano, cacciatore o guerriero).


Campanelle a vento


Anche l'origine delle campanelle a vento (dette anche scacciapensieri, campane eoliche, chiama-angeli o scaccia-guai) è molto antica: negli scavi di Pompei sono stati ad esempio trovati alcuni esemplari di campanelle sospese a figure falliche alate, dal chiaro significato scaramantico: appese - come usa ancor oggi - davanti alle porte di case e botteghe, era considerato di buon auspicio farle suonare passandovi sotto.

Le campanelle a vento sono oggi diffuse in molti paesi: in Giappone durante l'estate sono molto frequenti le furin, costituite da piccoli involucri tonteggianti di vetro o ghisa da cui pendono uno o più tubicini di legno o metallo, che l'azione del vento porta a far ondeggiare, producendo un tintinnio molto caratteristico. L'oggetto è inoltre completato da cartoncini con frasi augurali o piccoli disegni appesi ai tubicini.

Campanelle a vento ispirate allo stile orientale.Il modello più diffuso di campanelle a vento è invece semplicemente costituito da una serie di tubicini metallici graduati in modo concettualmente simile alle canne di un organo: in questo caso, il tintinnio è molto armonioso, perché ciascun tubicino produce una nota precisa e perfettamente accordata. Lo stile di questi oggetti - reperibili nei negozi di oggettistica, design e articoli da regalo - è estremamente variabile, in quanto i tubicini (disposti linearmente oppure a cerchio) pendono da ornamenti di vario tipo, ispirati magari all'Oriente (come nell'esemplare della foto qui a fianco), alla natura o alle favole per bambini.

In tutta Europa è inoltre comune trovare piccole campanelle a vento (spesso autocostruite) formate da legnetti, sassolini, conchiglie o tappi di metallo, il cui suono è in questo caso meno armonico ma più naturale e dipende ovviamente dal materiale utilizzato.

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Oscilla: oggetti sospesi
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