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Danni alle murature da leganti incompatibili

La scelta dei leganti adatti a effettuare interventi di restauro e ristrutturazione delle opere murarie evitando l'impiego di prodotti non compatibili e dannosi
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Murature durevoli nel tempo


Chi ha avuto la possibilità di visitare le principali opere costituenti il patrimonio architettonico storico e monumentale del mondo, non ha potuto fare a meno di considerare come, nonostante il trascorrere dei secoli, tali opere abbiano retto a una infinità di sollecitazioni, che hanno messo a dura prova la loro sopravvivenza.
edifici storici in muratura
A voler estendere tale considerazione al moderno patrimonio architettonico, costituito principalmente da opere realizzate in cemento armato, non si può fare a meno di rilevare come le costruzioni moderne non possiedono certamente quei requisiti di durata, tenuta e stabilità nel tempo delle opere più antiche.

Le motivazioni di tale differenza di comportamento sono diverse e vanno contestualizzate caso per caso. Escludendo la casisistica relativa alle opere mal progettate o mal eseguite, è importante soffermarsi sui materiali da costruzione impiegati in modo improprio e dannoso.

Strutture in calcestruzzo armatoUn esempio eclatante è rappresentato dall'uso indiscriminato dei prodotti a base di cemento, utilizzati senza alcuna regola, in ogni tipo di ristrutturazione, restauro rivolto a costruzioni in muratura, realizzate originariamente con leganti a base di calce, rispettando precise regole di costruzione.

In particolare, tra i materiali usati impropriamente e molte volte con effetti dannosi per le opere da restaurare, troviamo i leganti, costituiti fondamentalmente da due categorie di malte: una a base di calce e l'altra a base di cemento.

Volendo sintetizzare in una equazione esplicativa i rapporti tra i diversi modi di costruire nel tempo, in considerazione dei leganti impiegati, possiamo dire che la calce sta alle opere di restauro e quindi principalmente agli edifici in muratura, come il cemento sta alle opere di edilizia attuali, principalmente in calcestruzzo armato.


Danni alle murature e cause principali


L'alterazione dell'equazione precedentemente espressa, rappresenta la causa di molti danni arrecati alle opere ristrutturate e restaurate con materiali e tecniche inadeguate e dannose.

Ma quali sono i motivi di tali incompatibilità e in quali casi occorre tenerne conto?
Principalmente tale incompatibilità deriva dalla presenza di certe sostanze chimiche e da alcune fasi di lavorazioni, pregiudizievoli dell'integrità dei supporti su cui sono applicate.

Il cemento è realizzato impiegando altetemperature e pur essendo una polvere omogenea nella sua composizione, contiene generalmente più costituenti, tra cui il clinker di cemento Portland, che è il fondamentale.

Ad essi possono essere associati altri materiali inorganici, naturali o artificiali, che conferiscono ai cementi caratteristiche peculiari.

Nella realizzazione del cemento, la cristallizzazione alle alte temperature di alcali e gesso aggiunti al cemento al fine di rendere più regolare la successiva fase di presa, causano reazioni chimiche dannose una volta entrate a contatto con le opere murarie realizzate con materiali a base di calce.

Danni derivanti dall'impiego di malte cementizie
Oltre ai danni derivanti da reazioni chimiche, in presenza di acqua, a causa di sostanze argillose presenti nel cemento si generano dei sali complessi, i quali hanno la caratteristica di provocare delle azioni dirompenti espansive quando la temperatura esterna si attesta al di sotto dei 15C°.

Inoltre, le malte a base di cemento, avendo un modulo elastico di molto superiore alle murature su cui vengono applicate, denotano dopo la loro applicazione la classica immagine fessurativa a tela di ragno, conseguente al ritiro igrometrico di queste malte.

Il quadro fessurativo così conformatosi, in particolare per le murature esposte all'esterno, consente infiltrazioni di acqua all'interno dell'opera muraria; di tale quantità d'acqua una minima parte evapora, mentre la restante dimora stabilmente all'interno della stratigrafia muraria, non potendo fuoriuscire a causa della impermeabilità della malta cementizia soprastante.

In queste condizioni, il potenziale danno al supporto murario è già in atto, infatti, al mutare delle condizioni climatiche con i clicli di gelo/disgelo, l'acqua gelando provoca due danni fondamentali: trovandosi essa presente, tra lo strato d'intonaco e il supporto murario, aumentando di volume favorisce rotture e distacchi d'intonaco e contemporaneamente provoca la disgregazione dei conci murari. Le murature costituite dal classico tufo giallo, risentono particolarmente dell'incompatibilità descritta, con conseguente alterazioni delle parti strutturali.

Distacchi d'intonaco
Per i motivi sopracitati, quando occorre procedere a operazioni di restauro, rafforzamento, delle opere murarie, occorre tener presente come sia indispensabile l'impiego di leganti compatibili con il supporto da trattare.

Purtroppo, la mancanza di conoscenza dei fenomeni sopraesposti, induce molti operatori del settore edile a impiegare prodotti e metodi d'intervento più dannosi del normale degrado a cui si vuol porre rimedio.


Danni alle murature casi più frequenti


Prendiamo ad esempio una muratura esterna costituita da conci di tufo giuntati con corsi di malta a base di calce, soggetta a umidità di risalita, una struttura così composta riusciva attraverso un semplice meccanismo di naturale evaporazione a smaltire buona parte dell'umidità di risalita attraverso i corsi di malta.
Muratura in tufo e malta a base calceTale situazione avveniva grazie alla maggiore porosità delle malte a base di calce rispetto a quella dei conci murari, l'unico danno provocato nel tempo da tale manifestazione consisteva nella disgregazione delle malte, conseguente alla cristallizzazione dei sali insiti nell'acqua di risalita.

In questo specifico caso, la ricostruzione delle fughe con malta cementizia, innesca un processo dannoso nelle murature, tale processo non evidente immediatamente in superficie, con il tempo favorisce la disgregazione dei conci murari. Il risultato di quest'intervento consisterà nell'avere una listatura integra della muratura a vista e un processo di indebolimento della capacità portante dell'opera muraria.

Nel caso specifico, l'impiego di una malta a base di calce e pozzolana, (zeolite) consente di evitare i danni descritti, oltre a favorire il miglioramento della staticità dell'opera.

Le giustificazioni addotte da alcuni addetti ai lavori, circa l'impiego delle malte cementizie stante la maggior resistenza a compressione delle stesse nelle opere di rafforzamento delle vecchie murature, risulta vana in considerazione della resistenza a compressione dei materiali lapidei che non arrivano a resistenze alla compressione superiori a 20kg/cmq.

Si capisce quindi come sia inutile, oltre che dannoso, impiegare malte cementizie con resistenze a compressione di 300/350 kg/cmq., quando il concio murario ad esso aderente non può garantire tale resistenza.

Danni alle murature evitabili impegando prodotti naturali


L'impiego di malte a base di calce e zeolite comunemente meglio conosciuta come pozzolana, garantisce idonea resistenza, ottima traspirabilità e compatibilità strutturale con la quasi totalità delle opere in muratura.

Tale requisito è garantito dalla struttura microporosa della zeolite, minerale di origine vulcanica dalle proprietà che personalmente oserei definire prodigiose.

Le malte a base di calce e zeolite naturale micronizzata, costituiscono una specie di filtro, in grado di favorire l'equilibrio igrometrico dei locali trattati con esse, attirando e rilasciando naturalmente vapore acqueo in base al tasso di umidità ambientale.

Ricostruzione malte compatibili Ditta Lancellotti
Per i motivi sopraesposti, le malte a base calce e zeolite sono particolarmente indicate per lavori di restauro, ripristino delle fughe in murature in tufo ed altri materiali lapidei.

Oltre ai benefici dal punto di vista strutturale, l'impiego di materiali biologici naturali come la calce e la pozzolana, garantiscono la salubrità degli ambienti trattati oltre a tutelare l'ambiente circostante e la salute degli operatori.

Un intonaco a base calce e pozzolana, protegge la muratura sottostante e ne regolarizza il grado di umidità, evitando così rigonfiamenti e distacchi repentini di intonaco.

Un supporto così trattato, ben accoglie trattamenti di colore a base di silicati naturali, che grazie alla traspirabilità propria in unisono con quella del supporto, possono garantire nel tempo l'inalterabilità dell'effetto decorativo.

La biocompatibilità del minerale zeolite è tale da consentirne l'uso anche per purificare l'organismo umano dalle tossine e dai minerali pesanti i quali ogni giorno vengono assorbiti a causa dell'ambiente sempre più inquinato, ciò a conferma della sicurezza d'impiego del prodotto descritto.

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Murature e leganti incompatibili
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nicolatenente2 16 Luglio 2019 ore 14:50 5