In questi ultimi giorni ha fatto molto scalpore la presentazione di un progetto di David Fisher, architetto israeliano di nascita ma ormai italiano d'adozione (vive e lavora a Firenze da molti anni).
Per la prima volta Fisher si è cimentato con la tipologia del grattacielo e lo ha fatto creando un edificio che può cambiare completamente forma, ruotando su se stesso. Esistono già edifici con piani girevoli, ma in questo caso sono tutti i piani che possono ruotare, indipendentemente l'uno dall'altro, rendendo dinamica la struttura.
Un altro primato di questo grattacielo è costituito dal fatto che, per la prima volta, verrà realizzato industrialmente per poi essere assemblato sul posto. In questo modo si potranno ottimizzare costi, tempi di realizzazione e numero di addetti presenti in cantiere.
La prima Rotating Tower sarà realizzata a Dubai, città emblema per l'architettura del futuro, sarà alta 420 metri e costituirà il primo di simili grattacieli in progetto in altre metropoli.
Nonostante la sua spettacolarità scenica, ciò che ci interessa maggiormente di questo edificio è il fatto che costituisca un esempio di sostenibilità ambientale.
Infatti il grattacielo sarà completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, grazie allo sfruttamento dell'energia del sole e del vento.
Le 48 turbine che saranno montate orizzontalmente tra un piano e l'altro, insieme con le celle fotovoltaiche installate sui tetti di ogni singolo appartamento e i pannelli solari che ruoteranno nel corso della giornata, saranno in grado di produrre energia elettrica in misura superiore al fabbisogno dell'edificio stesso. Quindi sarà prodotto un surplus di energia che potrà anche essere venduta all'esterno.
Pertanto, se un edificio di tali dimensioni può costituire un esempio di efficienza energetica e di come si possano usare energie pulite, c'è ancora qualcuno in grado di sostenere che non è questa la via del futuro anche per le nostre abitazioni?
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