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Case, cinema, teatri, stazioni ferroviarie, prigioni, scuole, parcheggi, discoteche, miniere e perfino macelli.... non stiamo parlando di nuovi progetti di insediamenti ma è l'incredibile database mondiale di edifici abbandonati che il duo Daniela Galvani, architetto, e Andrea Sesta, ingegnere, alias [im]possible living, sta raccogliendo.
Perché? La loro logica alla base è quella di promuovere un nuovo modello di urbanizzazione volta a limitare l'uso di nuove risorse di suolo e di materie prime attraverso il riutilizzo degli edifici in stato di abbandono, che non è automaticamente sinonimo di fatiscenza.
Spesso tali strutture si trovano di fatto in un buono stato di conservazione, e sarebbero utilizzabili senza ingenti spese di ristrutturazione.
È certo che demolire per poi ricostruire è nell'immediato a volte più economico e sicuramente più semplice rispetto a ristrutturare ed adeguare gli edifici esistenti alle nuove norme impiantistiche e di risparmio energetico, ma a lungo andare questo atteggiamento risulterebbe controproducente, incentivando un utilizzo consumistico delle risorse materiali ed intellettuali.
Se nel campo della progettazione di oggetti si fa sempre più strada il design autoprodotto che sfrutta spesso oggetti già esistenti che sono reinterpretati e riadattati a nuovi utilizzi, perché non applicare lo stesso principio all'architettura e fino all'urbanistica, rivitalizzando in un'ottica di ecosostenibilità di base insediamenti non più utilizzati ma spesso di indubbia valenza architettonica?
Esempi di edifici già presenti nel sito di [im]possible living:
i Bagni Botta e la piscina Caimi a Milano, un monumento per la città completamente in stato di abbandono dal 2006 e già oggetto di polemiche ed occupazioni, potrebbero essere una notevole occasione di sviluppo in un'area urbana dove è probabilmente molto difficile reperire porzioni di suolo disponibile.
Diverso l'incredibile caso della Canfranc International Station, situata in Spagna ad Aragona vicino al confine con la Francia.
Commissionata all'architetto Fernando Ramirez de Dampierre, era un progetto ambizioso, realizzato con l'intenzione di essere un edificio tra i primi in Europa per dimensione e magnificenza, si trova attualmente in uno stato di semiabbandono, utilizzato solo parzialmente per il traffico locale.
Oltre ad un datebase sempre più aggiornato, realizzato anche e soprattutto da un vasto pubblico di utenza attiva di supporto all'iniziativa, il gruppo di [im]possible living si propone di attivare dinamiche di collaborazione tra figure professionali per la realizzazione ed il reperimento di finanziamenti per progetti concreti di riutilizzo degli edifici abbandonati.
A questo proposito il gruppo ha avviato il recentissimo progetto di una piattaforma web in cui il database è creato direttamente dai singoli utenti che prendono parte attivamente all'inserimento ed all'aggiornamento di una banca dati continua del patrimonio edilizio esistente: tramite sito web e applicazioni iphone/android infatti chiunque potrà segnalare la presenza di un edificio abbandonato ed eventualmente aggiungere proposte e suggerimenti personali di riutilizzo dei singoli edifici.
www.impossibleliving.com
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Buongiorno, sono nuovo del sito ed anche poco avvezzo a questi tipi di lavoro quindi spero mi possiate dare una mano anche sa la mia domanda potrebbe sembrarvi stupida. L'anno... |