Un immenso specchio blu rettangolare nel quale si riflette o il blu del cielo o le nuvole che diventano plumbee sotto la pioggia (...). Queste nuvole imprimono sullo specchio un lento movimento atmosferico.
È ancora Jean Nouvel a spiegare in poche frasi come è nato questo suo nuovo progetto e cosa rappresenta per Genova e per i visitatori del polo fieristico ligure. In realtà è riduttivo collocarlo solo in questa sua funzione precisa, in quanto ha una sua visibilità, per scelta dello stesso progettista, che prescinde dal luogo in cui è collocato.
Invece, infatti, di mimetizzarsi insieme agli altri padiglioni, questa struttura ha una presenza scenica prepotente, quasi, per scelta cromatica e per scelta formale, così protesa verso il mare eppure così tesa verso il cielo, a seconda della prospettiva visiva, e di entrambi riflette il colore e l'umore.
È una struttura immensa e leggera allo stesso tempo, semplice nei risultati compositivi quanto complicata negli accorgimenti tecnici e tecnologici adottati per la sua realizzazione.
A partire dalla scelta della trave reticolare in copertura che ha permesso una luce libera di 32 metri senza alcun ingombro di pilastrature, il layout strutturale è improntato alla massima flessibilità.
Questo padiglione nasce per aumentare la superficie espositiva, ma nell'idea originale dell'autore, che gli ha permesso di vincere il concorso internazionale bandito nel 2005, c'è l'esigenza, anche, di offrire alla città tutta un contributo in termini di immagine, senza tradire, anzi esaltandone l'anima marinaresca che da sempre la contraddistingue.
Nouvel sembra esserci riuscito, anche se con qualche critica da parte di chi vede questa come un'occasione persa per sperimentare nuove soluzioni a favore di tecnologie eco compatibili e di sfruttamento di energie rinnovabili.
Il nuovo edificio si sviluppa su 2 livelli espositivi più uno intermedio a quota +9.40 slm. A questo livello sono sistemati gli spazi dedicati alla ristorazione e alle sale polifunzionali. Sotto la grande copertura aggettante di oltre 12 m oltre il filo della banchina si affacciano tutti gli ambienti.
Il livello inferiore è continuo con la banchina stessa, mentre quello superiore arriva a quota +14.125 slm. Il vero colpo di genio è stato risolvere tutti questi dislivelli con una serie di rampe che sono in realtà delle strade vere e proprie di classe A, quindi delle strade statali, gestite come tali, e che strutturalmente permettono l'accesso anche ai grandi mezzi articolati per lo scarico e carico delle merci, vero e proprio problema di questo tipo di edificio.
Poiché l'accessibilità è da più punti, è stato possibile studiare e realizzare una viabilità che tenesse separati traffico veicolare e del pubblico, in modo da non creare ostacoli e interferenze di nessun genere nel caso, ad esempio, di allestimenti contemporanei di più mostre.
La facciata completamente a vetri, di pannelli scorrevoli alti 12 m e larghi 6 m, si apre a tutta altezza, permettendo l'accesso diretto dei mezzi, oppure di avere gli spazi completamente aperti sul mare in condizioni atmosferiche favorevoli. L'assenza di pilastrature interne ha permesso la realizzazione di strade larghe da 11 a 17 m, che si snodano lungo i fronti per passare da un livello all'altro. Questa caratteristica, insieme alla varietà di altezze, che vanno da un minimo di 6 ad un massimo di 12 m, permettono l'allestimento contemporaneo di più eventi fieristici.
Il continuo rapporto con la distesa d'acqua non è solo estetico-formale, ma anche fisico, in quanto tutti i livelli comunicano con il mare e la marina, tramite le terrazze all'aperto o, come nel caso del livello inferiore, prolungandosi fisicamente verso di essi.
La copertura nasce dall'unione di pannelli autoportanti in alluminio preverniciato di colore blu con uno strato di vetro smaltato sempre blu, scelto per la sua natura di materiale facile da gestire, indeformabile e non attaccabile dall'azione degli agenti atmosferici.
Caratteristica la controsoffittatura che riveste la copertura all'interno, realizzata in pannelli di lamiera inox rifiniti a specchio, che partecipano all'illuminazione degli ambienti sottostanti con il gioco continuo riflettente la luce artificiale. Sono stati realizzati in dimensioni 1mx1m e con 8 stampi diversi. Il loro accostamento crea una texture particolare che ricorda l'increspatura della superficie del mare.
L'obiettivo, quindi, sembra sia stato raggiunto, ma l'avventura continua...
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