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È tutta italiana la nuova tecnologia brevettata dalla Energy Saving Company di Potenza, che permette al vetro di diventare un generatore di energia elettrica, grazie a un gel fotovoltaico da mettere nell'intercapedine dei doppi vetri oppure colato nella lastra.
La compagnia nasce nel 2004 come Società di Servizi Energetici, con lo scopo primario di ridurre i costi relativi alla gestione energetica e di migliorare le condizioni legate all'impatto ambientale.
L'azienda può vantare l'acronimo E.S.CO, Energy Saving Company, che identifica aziende accreditate nell'elenco dell'Autorità per l'energia Elettrica e Gas, secondo un decreto del 2004 che determina una nuova individuazione degli obiettivi quantitativi nazionali di risparmio energetico e sviluppo di fonti rinnovabili.
Presentata qualche anno fa, in occasione del Convegno 8° ITALIAN ENERGY SUMMIT 2008, organizzato da Il Sole24Ore, questa rivoluzione tecnologica porta la fonte rinnovabile a casa dell'utente.
Anche se gel simili a quelli prodotti dalla azienda lucana erano già in commercio, avevano lo svantaggio di essere opachi e quindi di più ridotta applicazione.
L'innovativo prodotto invece supera ogni problematica essendo completamente trasparente o colorato di blu se l'estetica dell'edificio lo richiede.
Tale caratteristica permette così alla luce di entrare normalmente in casa mentre il gel reagisce a essa generando energia elettrica.
Si tratta di un gel al silicio amorfo, al quale viene applicato un procedimento nanotecnologico in modo da renderlo semiconduttore, di più facile applicazione sia in termini economici che di energia spesa rispetto a quanto richiesto da un pannello fotovoltaico tradizionale.
Il costo sarebbe di circa 2 euro per watt; per questo l'azienda affermava, nel 2008, che l'installazione delle tecnologie da essa prodotte è a costo zero per l'utente finale e non va trascurato di certo che si avrebbe l'indubbio vantaggio di una facile installazione.
Tale gel, infatti, utilizzato nelle intercapedini dei doppi vetri o semplicemente spruzzato come spray applicato a un vetro singolo, sarebbe in grado di trasformare l'energia fotonica in elettrica.
Ogni superficie vetrata diventerebbe così un generatore di energia elettrica, la sostanza in silicio, infatti, è capace di generare fino a 300 watt per metro quadro se inserito nei doppi vetri, e 100 watt per metro quadro nel caso di applicazione in vetrate singole.
Gli effetti legati al gel fotovoltaico sono di indubbio interesse e molteplice applicazione, essendo questa una soluzione capace di abbattere i limiti legati all'integrazione architettonica del fotovoltaico nelle case e capace di dare una ulteriore spinta alla micro generazione, ovvero la produzione di energia su scala domestica.
La formula magica del gel, resta nelle casseforti aziendali della Energy Saving Company, con vantaggi economici sorprendenti: Installare un impianto fotovoltaico sul tetto di casa propria, costa circa 16mila euro, ancora lo Stato riconosce al cittadino per un periodo di vent´anni una tariffa incentivante sulla base dei kilowatt confezionati.
Chi sceglie di usare il gel dovrebbe scucire tra i 5mila e i 6mila euro, non di più. Gli infissi riveduti e corretti sarebbero a quel punto, garantiti per vent´anni. Giuseppe Vetere (presidente della Esco Energy)
L'invenzione della ESCO sembrava aprire le porte a un futuro radioso, in cui le nostre finestre sarebbero diventate preziose fonti energetiche in grado di produrre autonomamente energia; malgrado ciò, le problematiche incorse hanno ritardato la messa in produzione del gel, prevista per il 2009 e non ancora sul mercato.
Le conoscenze tecnologiche in materia di gel fotovoltaico risalgono a poco più di quindici anni fa e vanno ancora sviluppate.
Per affinare queste capacità, sono necessarie specifiche strutturazioni e alterazioni del gel mediante molecole di materiali sensibili alla gamma di lunghezze d'onda della luce solare.
Tuttavia, l'utilizzo di sistemi di silicio alterato provoca un aumento del costo degli impianti fotovoltaici standard, creando problemi di produzione e di costo finale per l'utente.
Bisogna considerare anche il discorso sull'orientamento e l'inclinazione delle finestre rispetto alla luce solare: per poter disporre di una potenza paragonabile a una utenza domestica, ogni casa dovrebbe disporre di almeno 30 metri quadri di vetrate e in condizioni ottimali di inclinazione ed esposizione, cosa non verificabile per buona parte delle abitazioni presenti sul nostro territorio nazionale.
Per questi motivi, il passaggio dalla sperimentazione in laboratorio alla produzione industriale si rivela ancora problematico e l'attività di ricerca è in continuo sviluppo.
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