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Le efflorescenze saline e il degrado degli edifici storici

Efflorescenze saline e subefflorescenze, accumuli di sali che si formano sopra o sotto la superficie muraria, provocano danni alle decorazioni architettoniche.
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Efflorescenze e sub-efflorescenze saline, un degrado insidioso


Le efflorescenze e sub-efflorescenze saline sono una forma di degrado insidiosa ma estremamente comune negli edifici storici. Sono costitutite da accumuli di sali, tipicamente nitrato di potassio o salnitro, e si formano rispettivamente sulla superficie della muratura o all'interno di essa nelle soluzioni di continuità del materiale come fori, lesioni o porosità naturali.

Efflorescenze saline nella zona basamentale di una muratura
Le efflorescenze si riconoscono facilmente per il loro aspetto simile a fiocchi o batuffoli di cotone di colore biancastro e consistenza morbida al tatto. Hanno una scarsissima resistenza meccanica.

Se trascurate possono causare gravi danni alle superfici architettoniche come stucchi, bassorilievi in cotto o mattoni e intonaci decorati ad affresco, sgraffito, tempera o fresco secco, sia nascondendo o deturpando i motivi decorativi, sia erodendo la pellicola pittorica superficiale.
Una sub-efflorescenza manifesta invece effetti molto più gravi, perché tende a formarsi:

  • nelle cavità naturali di pietre molto porose o predisposte come il tufo o l'arenaria;

  • nelle cavità che si formano nella pietra o mattoni a causa di altre tipologie di degrado come il pitting, l'alveolizzazione, l'erosione, la scagliatura o la presenza di croste nere;

  • nei fori, fratture o lesioni di mattoni o conci di pietra della mutature dovute ai dissesti statici o all'esposizione prolungata ai cicli di gelo e disgelo;

  • nei giunti di malta tra i mattoni, soprattutto se molto spessi come ad esempio nelle murature bizantine;

  • tra il filo esterno della muratura e il primo strato di intonaco (rinzaffo);

  • sotto intonaci e tinteggiature superficiali impermeabili o non traspiranti come le tinte sintetiche al quarzo.

Antichi affreschi con estese efflorescenze saline, by Fomento Restauri

Una sub-efflorescenza risulta perciò completamente invisibile e tende a manifestarsi solo quando, dopo aver riempito completamente la cavità originaria, comincia ad esercitare una pressione localizzata molto elevata a causa del maggior volume dei cristalli di sali, spaccando il materiale o provocando distacchi e rigonfiamenti nello strato di intonaco.

Superficie decorata con estese efflorescenze saline, by Fomento Restauri
Il risultato è la formazione di lacune di varie dimensioni, con perdita di materiale e caduta di calcinacci con potenziali danni a cose o persone.

Cause e meccanismi di formazione delle efflorescenze


Efflorescenze e sub efflorescenze possono manifestarsi in qualunque punto dell'edificio ma mostrano una spiccata preferenza per le zone basamentali, i pavimenti e i piani interrati.

Questo avviene grazie al principale meccanismo di formazione delle efflorescenze saline: la presenza di umidità nelle murature per risalita capillare dal terreno.

Estese efflorescenze saline in una muratura
Tutti gli edifici storici e molti edifici residenziali di nuova costruzione si caratterizzano infatti per una struttura con murature portanti e fondazioni continue, cioè a diretto contatto con il terreno per la loro intera lunghezza. Poiché i vecchi mattoni o alcune varietà di pietra comunemente utilizzate nell'edilizia storica sono molto porosi, l'umidità del terreno tende a risalire per capillarità, imbibendo completamente le parti basamentali dell'edificio.

A un certo punto l'acqua evapora depositando i sali solubili che contiene: è lo stesso fenomeno che provoca i residui di calcare sui rubinetti del nostro bagno.

Il punto in cui si accumula il salnitro sui muri dipende dall'altezza raggiunta dall'acqua, a sua volta strettamente correlata allo spessore, materiale e caratteristiche costruttive della parete. L'eventuale presenza di intonaci o tinteggiature non traspiranti aggrava notevolmente la situazione.

Efflorescenze saline: foto di un particolare
La formazione di efflorescenze o sub-efflorescenze è invece dovuta principalmente al diverso punto di evaporazione. Si possono infatti verificare due situazioni:

  • in autunno e inverno, cioè in condizioni di bassa temperatura, umidità relativa molto alta e scarsa ventilazione l'acqua tende a evaporare esternamente alla muratura, depositando i sali sulla sua superficie dando vita alle efflorescenze;

  • nella tarda primavera ed estate, quando le temperature sono più alte, c'è una buona ventilazione e l'umidità relativa si mantiene tendenzialmente bassa, l'acqua tende invece a evaporare dentro lo spessore murario formando le sub-efflorescenze.

Sub-efflorescenze sotto una tinteggiatura non traspirante al quarzo, by restauratrice Silvia Conti
Altri fattori
che possono favorire la comparsa di un'efflorescenza sono infine:

  • uso di malta cementizia per l'integrazione delle lacune, la ristilatura dei giunti e la realizzazione di massetti o intonaci: questo tipo di efflorescenza compare generalmente in corrispondenza delle fughe della pavimentazione, nei giunti ristilati o lungo i margini dell'integrazione;

  • forti accumuli di guano di piccione, che possono sviluppare efflorescenze in zone generalmente poco colpite come i cornicioni o le porzioni sommitali delle facciate;
  • la presenza di antiche sepolture: è un caso raro che riguarda soprattutto le chiese e i conventi di origine medievale;

  • la percolazione di acqua lungo la facciata in seguito alla rottura o l'otturazione di grondaie e pluviali.


Come eliminare le efflorescenze


Per una conservazione ottimale delle superfici architettoniche è necessario:

  • rimuovere tempestivamente le efflorescenze saline;

  • eliminare salnitro e altri sali solubili dall'interno delle murature;

  • reintegrare le lacune o far riaderire le porzioni di materiale cadute dopo la formazione di sub-efflorescenze;

  • stuccare accuratamente lesioni e cavillature per evitare la ripetizione del fenomeno;

  • eliminare le cause delle effloresenze ad esempio sostituendo le tinteggiature non traspiranti con altre a base di calce, asportando le integrazioni incongrue di malta cementizia, impedendo l'accesso ai piccioni o curando la manutenzione ordinaria delle grondaie.

Impacco per l'eliminazione di efflorescenze saline, by Fomento Restauri
Per queste operazioni esistono specifiche procedure da attuare con l'assistenza di un esperto restauratore come Silvia Conti o aziende specializzate tra cui ad esempio Formento Restauri.

In questo paragrafo ci concentriamo invece sull'estrazione di sali solubili mediante impacchi di acqua deionizzata, assolutamente fondamentale perché, se la muratura non viene pulita e bonificata, l'efflorescenza è destinata a ricomparire in breve tempo.

Si tratta di un metodo di intervento assai efficace e poco invasivo, in grado di asportare le efflorenze sia dalla superficie del manufatto sia dagli strati immediatamente sottostanti.

Gli impacchi garantiscono inoltre il contatto prolungato tra il liquido solvente e la superficie da trattare, evitando al contempo gli eventuali danni dovuti all'asportazione meccanica delle efflorescenze con spazzole o raschietti manuali: questo è particolarmente importante soprattutto in superfici decorate in precario stato di conservazione come stucchi o dipinti con pellicola pittorica ormai distaccata.

L'azione degli impacchi è inoltre modulabile in base alle esigenze specifiche, perché il tempo di applicazione può essere prolungato o la procedura ripetuta più volte fino alla completa asportazione delle efflorescenze. Il tempo di applicazione di un impacco non è infatti fisso ma varia da circa due giorni (48 ore) per i manufatti meno degradati fino a una o più settimane per efflorescenze particolarmente tenaci.

Applicazione manuale degli impacchi per l'estrazione di sali solubili Desal di Ibix Biocare
Gli impacchi vengono realizzati con acqua deionizzata e un supporto costituito generalmente da polpa di cellulosa, carbossimetilcellulosa o alcuni particolari tipi di argille con un alto potere assorbente come la bentonite, la sepiolite e l'attapulgite.
Si possono anche utilizzare prodotti specifici tra cui ad esempio Desal di Ibix Biocare, costituito da una miscela accuratamente studiata di vari ingredienti come fibra di cellulosa pura, polvere di quarzo e bentonite.

L'applicazione di un impacco prevede una sequenza di numerose operazioni eseguite da un restauratore:

Applicazione con spruzzatore degli impacchi per l'estrazione di sali solubili Desal di Ibix Biocare

  • Se possibile senza danneggiare il supporto, pulitura manuale preliminare con pennelli morbidi e puliti o getti d'aria a bassa potenza per elimare i depositi di sali più cospicui.
  • Su superfici particolarmente decoese e con fenomeni di disgregazione, polverizzazione, distacchi e sollevamento della pellicola pittorica superficiale, preconsolidamento per evitare la caduta di materiale con conseguente formazione o ampliamento delle lacune.

  • Nel caso di stucchi o intonaci decorati con dorature e/o pellicole pittoriche superficiali, eventuale velinatura con carta giapponese.

  • Preparazione dell'impasto, con modi e tempistiche variabile in base al prodotto prescelto: se si utilizza Desal occorre per prima cosa mescolare in un secchio 1 kg di impacco in polvere e 1,5 litri di acqua deionizzata. A questo punto si sigilla con il coperchio e si lascia idratare il materiale per otto ore, aggiungendo subito prima dell'applicazione un'ulteriore mezza parte in peso di acqua rispetto alla massa secca della polvere e miscelando ulteriormente il composto per eliminare ogni grumo.

  • Eventuale irrorazione a spruzzo del supporto con acqua deionizzata per favorire la successiva applicazione dell'impacco.

Rimozione di un impacco per l'eliminazione di efflorescenze, by Fomento Restauri

  • Applicazione dell'impacco, manuale con spatole o pennelli oppure a spruzzo, formando uno strato omogeneo con spessore compreso tra 1 e 3 centimetri.

  • Protezione dell'impacco durante il tempo di posa con reti di nylon, teli di garza e una pellicola di polietilene, fondamentale per evitarne la repentina asciugatura.

  • Asportazione dell'impacco, da eseguire solo quando la superficie del supporto assorbente si presenta secca, squamosa e incoerente, con evidenti segni di completa evaporazione dell'acqua e già distaccata dalla superficie trattata. La rimozione viene eseguita mediante lavaggio con pennelli morbidi e puliti oppure, nel caso di alcune porzioni di supporto ancora aderenti alla superficie, con panni e spugne soffici umidificati agendo con particolare cautela.

  • Eventuale ripetizione dell'impacco.

Schema di funzionamento di un impacco per l'estrazione di sali dalla muratura, by Ibix Biocare
L'impacco agisce praticamente invertendo il processo di formazione delle efflorescenze che si verifica durante la risalita capillare di umidità lungo la muratura.

L'acqua deionizzata scioglie infatti i sali che formano l'efflorescenza e successivamente li trasporta per capillarità all'interno dell'impacco: il supporto utilizzato è infatti molto più poroso e assorbente di qualsiasi muratura in pietra o mattoni.
Una volta asciugato completamente l'impacco, l'estrazione dei sali dalla muratura è conclusa e l'impacco può essere tolto.

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Efflorescenze saline: un degrado insidioso negli edifici
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