Edifici sostenibili

L'impegno dei paesi della Comunità Europea per una riduzione delle emissioni nocive richieste dal protocollo di Kyoto, comporta necessariamente un forte riduzione dei consumi di energia per il riscaldamento ed il rinfrescamento degli edifici.

Il settore dell'edilizia in particolare è ritenuto responsabile di una quota delle emissione di anidride carbonica stimata tra il 30 ed il 50% di quella totale emessa.In Italia l'introduzione della normativa D.Lgs 192/2005 ha riacceso il dibattito sul miglioramento delle prestazioni energetiche e sull'utilizzo di tutti i tradizionali accorgimenti progettuali ed esecutivi per contenere i consumi.


Contemporaneamente a ciò si studiano nuove tipologie edilizie tese a consentire l'ottimizzazione dei consumi con la resa di un confort soddisfacente.

Il fine ultimo di tutto questo impegno è lo sviluppo di sistemi costruttivi a basso consumo energetico (edifici passivi).

Il rapporto tra volumi superfici ed orientamento di un edificio, la scelta di materiali idonei permette la realizzazione di opere che oltre a garantire il giusto confort in ogni stagione, tutelano altresì la salute del nostro ambiente.

Cosa si richiede dunque ad un materiale per la coibentazione termoacustica?

Un buon materiale deve possedere:

Capacità di diffusione;
Igroscopicità;
Capacità di massa;
Resistenza al fuoco;
Resistenza a muffe, insetti, funghi, roditori, (senza utilizzare protettivi sintetici o inquinanti);
Assenza di odore, radioattività;
Riciclabilità.

In commercio esistono fondamentalmente tre categorie di materiali coibenti e precisamente:

Materiali coibenti di origine animale (lana di pecora ad esempio);

Materiali coibenti di origine minerale (Perlite, vermiculite, ecc);

Materiali coibenti di origine vegetale (Sughero, legno mineralizzato, fibra cellulosa, ecc.).

Confronti e criteri di scelta.

Nella vasta gamma dei materiali disponibili sul mercato la scelta dovrà cadere su quei prodotti che megliono rendono le loro peculiari caratteristiche in relazione alla giacitura ed all'orientamento della superficie su cui verrànno applicati.
A questo proposito occorre ricordare che un raggio di sole aumenta l'accumulo di calore nel materiale irradiato se lo colpisce perpendicolarmente alla sua superficie di sviluppo.

Normalmente si preferisce far sviluppare nei paesi a climi temperati l'edificio lungo l'asse Est-Ovest (asse eliotermico) con posizionamento di superfici vetrate a sud e piene a nord.

Considerato che in estate, a est ed a ovest il sole che è basso è quasi perpendicolare alle pareti, e che a sud invece poiché il raggio incidente è acuto è perpendicolare sulle coperture piane o a falde molto inclinate verso meridione, ne deriva che occorrerà predisporre materiali diversi su superfici diversamente irradiate in modo tale da mantenere il calore all'interno degli spazi delimitati in inverno e di non farlo entrare in estate.

La direzione e l'intensità dei venti dominanti nella zona interessata, unitamente alla presenza o meno di edifici limitrofi delle rispettive zone d'ombra portata e di eventuali schermature a verde, condizionano la scelta dei materiali da impiegare.

Il Project Triangle è un esempio di grattacielo avveneristico progettato per assorbire e trasmettere la luce solare limitando al massimo le zone d'ombra intorno a sè a causa della sua forma triangolare dal profilo sottilissimo.

In conclusione i caratteri bioclimatici ci consentono quindi di propendere o no per un materiale coibente massivo.

In sintesi tanto più piccolo è il valore della conducibilità termica tanto il materiale isola meglio e ciò è molto importante per proteggersi ad esempio dal freddo.