Cosa prevede il nuovo decreto bollette?
Dopo un'attenta e lunga analisi, il decreto legge sul caro bollette del 1 marzo 2022, n.17, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è entrato in vigore. Le novità sono tante e rappresentano varie piccole correzioni rispetto al testo approvato 2 settimane fa dal governo.
Tra i nuovi argomenti inseriti nel decreto si evidenzia, innanzitutto, una copertura economica dal ritorno di quasi 2 miliardi di euro, finanziata dalla rivalutazione dei terreni edificabili e con destinazione agricola e dalle partecipazioni non negoziate in mercati regolamentati.
Un provvedimento che porta nelle casse più di 4 miliardi nel 2022 e che distribuisce fino al 2032 una somma pari a 23,5 miliardi.
Purtroppo, a causa della tragica situazione in Ucraina e degli effetti che sta causando sull'intero mercato mondiale, il governo ha dovuto rivedere le cifre di alcuni stanziamenti elencati nella bozza iniziale del decreto, tra cui:
- Riduzione degli oneri di sistema in bolletta per la fornitura di gas (dagli iniziali 480 la cifra attuale si ferma a 250 milioni stanziati);
- Rafforzamento del bonus sociale elettrico e gas fermo a 400 invece di 500 milioni.
Installazione impianti fotovoltaici e termici come manutenzione ordinaria
Nel testo contro il caro bollette ci sono aspetti che probabilmente porteranno grossi benefici, non dal punto di vista economico ma burocratico: l'installazione degli impianti a fonti rinnovabili (impianto fotovoltaico e termico) non sarà più caratterizzata da permessi, autorizzazioni o atti amministrativi ma verrà considerata semplicemente un intervento di manutenzione ordinaria, così da semplificarla in maniera significativa.
Interventi diretti anche sugli stoccaggi per l'eventuale e possibile emergenza gas.
Nello specifico, entro il mese di marzo di ogni anno sarà necessario ottimizzare l'iniezione del combustibile naturale negli stoccaggi per offrire una garanzia di almeno il 90% delle capacità di riempimento, mentre entro fine settembre bisognerà cominciare a riempire gli stoccaggi presumibilmente quasi svuotati dall'alta domanda del periodo.
In poche parole dovrà esserci una doppia ottimizzazione annuale anche per assicurare il mantenimento di una capacità predefinita nei depositi in vista di un ciclo di erogazione invernale.