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Quando ci sei davanti, a Ground Zero, di parole non te ne viene in mente neanche una.
Il rumore di camion e martelli pneumatici è assordante. Eppure c'è uno strano silenzio.
Carico, gelido. È come entrare in una dimensione diversa.
Come perdere peso, smaterializzarsi. In un attimo sei lì, nel 2001, con la testa rovesciata, la bocca coperta da un panno per non respirare fumo, polvere e cenere.
E senti le urla disperate, senti i pompieri che vociano e tossiscono, gli strilli impazziti dei bimbi. Poi la sirena - vera questa volta - dell'ambulanza, ti sveglia.
E lo sguardo si perde nella voragine che oggi è un cantiere, tristemente famoso.
Ma su quelle rovine sta puntellando i piedi un progetto straordinario. E il suo architetto-artefice, al CERSAIE, ne ha svelato i retroscena.
David M. Childs, un fuoriclasse dell'architettura, presidente emerito della Skidmore, Owings & Merril, maestro di fama planetaria con oltre quarant'anni di attività alle spalle, è atterrato a Bologna il 30 settembre per raccontare il suo intervento al World Trade Center 1, la parte centrale del complesso commerciale del nuovo World Trade Center di Ground Zero a New York.
Un progetto complesso, simbolo di rinascita, progresso, ma anche di memoria. Un progetto, come ha commentato Childs stesso, che costituisce un'opportunità per ricominciare.
Childs dipinge la sua concezione dell'intervento di ricostruzione di Ground Zero con parole concrete e straordinariamente pregnanti.
Abbiamo lavorato duramente a questo progetto affinché questa parte della città torni ad essere un luogo trasparente, senza muri o armi, ma un posto che le persone possano vivere e ricordare, un posto migliore di quel che è stato nell'ultimo mezzo secolo.
Là dove due torri identiche troneggiavano con i loro 415 m di altezza, sorgeranno edifici-simbolo che andranno a costituire una nuova immagine del World Trade Center.
Cinque nuove torri, il National September 11 Memorial & Museum, il World Trade Center Transportation Hub, un centro dedicato all'arte e uno spazio commerciale.
L'edificio più caro a Childs è situato proprio nel luogo dove è crollata la terza e ultima torre.
Qual è la chiave per cristallizzare tutte le emozioni e i sentimenti che un progetto del genere porta, intrinsecamente, con sé?
Probabilmente il segreto è tutto qui. Non è la volontà di seguire la moda del momento, ma la semplicità e la cura per i dettagli che possono rendere grande l'architettura.
Per informazioni:
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