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La posa delle pavimentazioni in cotto

Realizzare pavimentazioni con uno dei materiali più antichi al mondo come il cotto seguendo i consigli per la corretta posa in opera ed un adeguato trattamento.
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Pavimentazioni in cotto nel tempo


Uno dei minerali più usato fin dalle origini della civiltà è quello argilloso capace di assorbire grandi quantità di acqua e trasformarsi così in una sostanza plastica lavorabile meglio conosciuta come argilla.

Lo stesso materiale sottoposto alla sottrazione di acqua manifesta delle ottime caratteristiche di refrattarietà e per i motivi citati ha rappresentato, e rappresenta ancora, uno dei materiali più usati nella produzione di laterizi e ceramiche di ogni tipo.

Antico pavimento EtruscoCon mattoni realizzati con argilla si possono trovare esempi di costruzioni già nel IV millennio a..C., mentre il popolo Etrusco produceva la maggior parte delle suppellettili domestiche impastando una argilla meno raffinata di quella che si userà nei secoli successivi.

Solo sotto l'influenza della civiltà greca si iniziarono a produrre, con argille più raffinate, vasi e bassorilievi, impiegando per la loro lavorazione nuovi strumenti come i torni e prodotti impermeabilizzanti idonei a rendere le superfici più finemente decorate e resistenti nel tempo.

Il periodo rinascimentale segna il momento in cui le pavimentazioni in argilla sono più diffuse unitamente alla produzione di mattoni realizzati cuocendo l'impasto di acqua e argilla in forni a temperature molto elevate.


Il cotto come materiale per l'edilizia


Il manufatto così ricavato prende il nome di cotto. Oggi con tale termine si fa riferimento a un materiale da costruzione che viene prodotto artigianalmente da diverse generazioni di maestranze qualificate, oppure industrialmente per impieghi più differenziati.

Pavimentazione in cotto del XV° secoloLe caratteristiche cromatiche e tecniche del prodotto sono strettamente legate alla materia prima con cui è realizzato, ossia l'argilla la cui composizione può conferire al prodotto sfumature di colore diverso variabili tra i toni del giallo e del rosso amaranto.

Anche le sue caratteristiche intrinseche, come la porosità, variano in rapporto al tipo di argilla impiegato e alla lavorazione a cui è sottoposto. Indipendentemente dal grado di porosità, caratteristica comune ai vari prodotti, va comunque considerata la necessità di proteggere adeguatamente il materiale una volta posato, al fine di garantire nel tempo la sua efficienza unitamente a bellezza e facilità di manutenzione.

I primi pavimenti in cotto di produzione artigianale, ancora oggi lavorati a mano, sono caratterizzati da un aspetto più rustico e rugoso, con lievi irregolarità di forma, rispetto a quelli prodotti industrialmente, ciò a conferma del fatto che la lavorazione fatta a mano rende ogni pezzo unico.
Mi riferisco in particolare, a quei prodotti lavorati a mano impiegando pochissimi utensili e usando solo la materia di base nella sua composizione naturale.

Il cotto prodotto industrialmente, più conosciuto con il termine di cotto trafilato, viene fornito con diversi tipi di rifiniture che variano dal rustico al levigato decorato.

I prodotti industriali lavorati mediante trafilatura, vengono forniti unendo insieme in modo contrapposto due elementi distanziati tra loro da costole in argilla più esili, le quali vengono eliminate prima della posa in opera liberando così due formelle aventi le facce lavorate contrapposte a quelle grezze.

Il prodotto trafilato, così realizzato, è più resistente alle inevitabili vicissitudini di trasporto per cui viene preferito in tutte quelle opere dove occorre impiegarne quantitativi da movimentare con frequenza.

Il cotto, nelle sue diverse varianti, può essere utilizzato in ambienti interni ed esterni. Posso dire senza temere di essere smentito, che non esiste ambientazione in cui non possa essere impiegato, sia se si tratta di nuova costruzione come di ristrutturazione e recupero.


Il cotto naturale come posarlo e proteggerlo


Tralasciando quei prodotti industriali pretrattati, i quali non hanno bisogno di essere preparati a l'uso a cui sono destinati, mi soffermerò sulla diversità di trattamento a cui sottoporre le pavimentazioni in cotto naturale, nelle varie ambientazioni interne ed esterne.

Elementi in cotto naturaleA tal proposito, è necessario tener presente come una pavimentazione all'aperto in prossimità di una piscina deve essere protetta dall'attacco di acqua e sostanze chimiche in essa contenute come cloro e altri additivi.

In cucina, dove la sua presenza conferisce all'ambiente una atmosfera particolarmente calda e accogliente, occorre proteggerlo dalle macchie causate da oli, liquidi, ecc.; stessa cosa vale per il suo impiego in ambienti come bagni, lavanderie, ecc..

Da quanto esposto, si evince come siano importanti due elementi fondamentali per la buona durata e resa estetica delle pavimentazioni in cotto naturale, ossia la posa in opera e il trattamento superficiale.

La posa in opera va eseguita da personale competente e di provata esperienza. Risparmiare sulla posa in opera, avendo speso una bella cifra per l'acquisto di una pavimentazione in cotto artigianale, è una grossa contraddizione.

Una pavimentazione in cotto posata su un sottofondo non sufficientemente drenato all'esterno, difficilmente resterà inalterata nel tempo, con grave compromissione della sua immagine e della sua efficienza, una stuccatura delle fughe eseguita con poca perizia e senza l'eliminazione di tutte le tracce superflue di prodotto dal pavimento renderà difficile il trattamento successivo.

Particolare stuccatura e ceratura L'altro aspetto fondamentale a cui rivolgere particolare attenzione, è rappresentato da tutte quelle operazioni e trattamenti necessari a rendere il materiale trattato impermeabile, refrattario alle macchie e all'attacco di sostanze aggressive come il salnitro.

La fase fondamentale, precedente il trattamento vero e proprio, inizia con il lavaggio della pavimentazione previa eliminazione di tutte le sostanze estranee presenti sulla sua superficie, comprese le tracce di precedenti trattamenti.

A tal proposito voglio ricordare che i trattamenti da fare vanno eseguiti sempre con prodotti di provata efficacia, i quali permettono nel tempo la loro completa rimozione. Con tali prodotti è possibile garantire al materiale quella longevità e bellezza che solo una patina di vissuto può rilasciare.

A tal fine, va posta particolare attenzione nel rispettare le caratteristiche naturali del materiale lavorato artigianalmente, nello specifico mi riferisco alla traspirabilità legata alla porosità della struttura argillosa.

Tali caratteristiche vengono preservate solo da prodotti traspiranti, i quali consentono al cotto di liberarsi da eventuali quantitativi di umidità in eccesso immagazzinata.

Ricoprire un cotto naturale con un prodotto non traspirante, equivale a favorire la comparsa di macchie biancastre di salnitro sulla pavimentazione, causate dall'umidità eccessiva la quale non potendo evaporare perché impedita dallo strato di prodotto impermeabile, si addensa tra la superficie naturale del cotto e la pellicola impermeabile soprastante.


La manutenzione delle pavimentazioni in cotto


Oltre al trattamento iniziale, vi sono poi i trattamenti legati alla normale pulizia e manutenzione quotidiana da effettuare con attenzione al fine di evitare di danneggiare la pavimentazione.

La pulizia va effettuata impiegando acqua, possibilmente non eccessivamente dura, unita a un detergente a base neutra adeguato.

La pulizia della superfice aspirando le impuritàMensilmente è bene predisporre un trattamento a base di cera liquida, usando un prodotto specifico per il materiale, a tal proposito qualora non si abbia mai usato prima il prodotto è buona regola provarne l'effetto su una parte di pavimento poco esposta, magari in un angolo poco importante al fine di verificarne resa e effetto estetico.

Durante tali operazioni, è assolutamente da evitare l'impiego di prodotti aggressivi sgrassanti e diluenti i quali potrebbero danneggiare oltre la patina protettiva del materiale anche la sua struttura sottostante.

Le regole esposte per le pavimentazioni interne vanno completamente diversificate per quelle esterne, le quali debbono assolvere a compiti e sollecitazioni di tipo completamente diverso. Come regola fondamentale va detto che il cotto allo stato grezzo spessorato rappresenta il materiale più idoneo da impiegare all'esterno, ovviamente nessun tipo di trattamento di impermeabilizzazione va eseguito su di esso, contrariamente a quanto qualcuno pensa.

Infatti, se una pavimentazione esterna in cotto naturale venisse trattata con un prodotto impermeabilizzante, si innescherebbe un processo di degrado della sua struttura causato in seguito a gelate dall'aumento di volume dell'acqua in essa contenuta, non potendo la stessa evaporare perché impedita dalla pellicola impermeabilizzante.

Cotto artigianale decorato (Ceramica Antica)La scelta del cotto naturale, con caratteristiche più grezze per l'esterno è giustificata anche dalla necessità di rendere meno scivolosa la superficie di tali pavimentazioni, cosa che in presenza della stagione invernale risulta indispensabile.

Chi ama i materiali naturali ed è disposto a dedicare un po' di tempo in più per la cura e la manutenzione di un tal prodotto, verrà ripagato nel tempo sotto forma di bellezza e durata della pavimentazione, la quale acquisterà con il trascorrere del tempo un valore estetico sempre più interessante.

Per quanto riguarda l'aspetto economico, occorre precisare come esso sia fortemente legato alla tipologia e al formato della pavimentazione artigianale, la cui produzione è molto vasta e differenziata. A titolo orientativo si può dire che il costo per l'acquisto di una pavimentazione artigianale di formato base, si aggira intorno alle 30 euro al mq.

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Corretta posa del cotto
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