Da Settembre 2011 è in vigore la variante V3 alla Norma tecnica CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1.000 V in corrente alternata e a 1.500 V in corrente continua, pubblicata al'inizio dell'anno dal CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano; l'allegato A della norma fornisce specifiche precise per la realizzazione degli impianti elettrici residenziali con significativa attenzione alle prestazioni degli impianti e relativi contenimenti delle spese.
La norma con la nuova variante, si applica sia nel caso di realizzazione di nuovi impianti che di ristrutturazioni di impianti, ad eccezione di edifici artistici e/o storici soggetti al Decreto Legislativo 42/2004.
L'allegato A definisce tre livelli di riferimento per tutti i possibili impianti elettrici residenziali in funzione dei metri quadri dell'edificio servito, con una specifica suddivisione minima dei circuiti; le prestazioni degli impianti definite dall'utente devono essere accuratamente descritte nella dichiarazione di conformità, D.M. 37/08 ex Legge 46/90, rilasciata dalla ditta installatrice dell'impianto e sottoscritta dal committente.
Il livello primo definisce un insieme di specifiche minime per la sicurezza e di prestazioni, obbligatorie, al di sotto delle quali non si può scendere; il secondo livello definisce un livello di semplice interazione tra l'impianto elettrico e gli altri impianti tecnologici presenti in casa, un numero maggiore di prese elettriche rispetto al primo livello, il videocitofono, il controllo dei carichi elettrici etc.
Il terzo livello è quello che prevede dotazioni dell'impianto elettrico avanzate ed integrate con le funzioni domotiche; i livelli due e tre non sono obbligatori. La maggiore pregevolezza dell'impianto e le relative prestazioni contribuiscono, in maniera simile ad un buon certificato energetico, a incrementare il valore commerciale ed etico degli edifici.
In teoria un committente che vuole attenersi a livelli prestazionali inferiori ai minimi, correlati al livello primo, può farlo esprimendo tale volontà per iscritto e quindi sollevando dalle responsabilità la ditta installatrice, tale possibilità resta circoscritta agli aspetti prestazionali degli impianti e non coinvolge gli aspetti della sicurezza contemplati dalla restante parte della norma CEI 64-8.
Gli impianti elettrici delle abitazioni devono essere dimensionati per una potenza elettrica di almeno 3 kW, in unita abitative sino a 75 mq, e di 6 kW per superfici superiori, indipendentemente dal livello prestazionale.
In tal modo si determinano anche le sezioni minime di riferimento per i collegamenti elettrici tra il contatore elettrico ed il quadro elettrico a servizio dell'edificio prevedendo eventuali incrementi futuri di potenza senza modifiche dell'impianto.