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Costruire sano, utilizzando tecnologie rispettose dell'ambiente e prodotti che garantiscano spazi vitali salubri e prestazioni energetiche adeguate, è una tematica che sta spingendo il settore delle costruzioni verso nuovi obiettivi e sta creando nuovi settori commerciali decisamente interessanti, specialmente in ragione delle sempre maggiori norme da rispettare in questo ambito e della crisi economica generale e ormai diffusa ovunque.
Sempre pronta ad affrontare le nuove sfide del mercato e dell'innovazione, recentemente la Hartl Haus, specialista delle case prefabbricate e nella costruzione di abitazioni ecologiche, ha lanciato la sua Energy X, casa prefabbricata a basso consumo energetico, curatissima nel design e pensata per essere attenta all'ambiente ed al comfort dei suoi occupanti. Nell'ideazione e nella realizzazione di questo progetto i designer della Hartl Haus hanno seguito tre tracce tematiche, tre principi fondamentali determinanti per la buona riuscita del progetto.
Il primo principio riguarda l'impiego di materiali naturali e rinnovabili, e quale materiale più del legno può fregiarsi di tale titolo, considerando che, a parità di dimensioni di costruzioni massicce, garantisce una riduzione delle emissioni di CO2 pari a circa 25 tonnellate in meno? Il secondo principio, poi, riguarda lo studio della soluzione architettonica più adatta per il massimo sfruttamento delle risorse naturali, e tutto questo si è concretizzato in un attenta valutazione delle migliori soluzioni e condizioni per sfruttare l'illuminazione solare passiva e regolare contemporaneamente l'ombreggiatura.
Il tutto vede l'impiego di finestre speciali e di tapparelle innovative e moderne, gestite da un programma di bilancio energetico attivabile anche in remoto. Il terzo principio, relativo alle soluzioni tecnologiche per il risparmio energetico, ha determinato la scelta di soluzioni specifiche per i solai, di un sistema centralizzato di aspirapolvere, di una tecnologia di depurazione e di umidificazione dell'aria che utilizza una turbina ad energia solare, di una sistema di riscaldamento che impiega una stufaa pellet ad accensione elettronica, fino all'acqua calda ottenuta grazie a pannelli solari con stoccaggio igienico. Il tutto è concentrato in una casa dal design moderno, che distribuisce circa 165 mq su due livelli.
Con la giusta qualità del progetto e dei materiali, e l'impiego delle soluzioni tecnologiche più moderne, anche i sistemi costruttivi del passato possono dare risultati eccellenti dal punto di vista del rendimento energetico, ed un caso esemplare, recentissimo, è quello di Casa Striatto, una delle prime case passive realizzate in muratura, a Mariano Comense, che è stata certificata dall'agenzia CasaClima di Bolzano. L'abitazione è un fabbricato su tre piani, due fuori terra ed un interrato, la cui distribuzione interna ed organizzazione funzionale dei locali è stata studiata per sfruttare al meglio la luce solare, con l'ausilio di una simulazione dinamica effettuata dal Politecnico di Milano.
Le scelte progettuali principali hanno bilanciato con cura la necessità di ottenere il massimo risparmio energetico e, al contempo, le giuste tecnologie per rendere l'edificio autonomo relativamente alla produzione dell'energia: utilizzo di pannelli solari per il riscaldamento e l'acqua calda sanitaria, recupero dell'acqua pluviale per gli usi non alimentari, sistema di rivestimento a cappotto per ridurre le dispersioni termiche dell'involucro edilizio unitamente all'utilizzo di un sistema di scambio dell'aria che pompa un flusso alla temperatura 15° grazie a uno scambiatore geotermico e al recupero dell'energia dell'aria espulsa.
Infine, determinante è stata la scelta dei serramenti, punto nodale nelle valutazioni del bilancio energetico dell'edificio. Per ottenere i risultati preventivati in fase di progetto, sono stati scelte le soluzioni della gamma Varion4 di Internorm, uno dei modelli che garantisce la maggiori performance sul mercato. Le qualità di questa serie produttiva vanno dalla struttura doppia, al triplo vetro di serie, con l'interposizione di gas isolante nel vetrocamera, che garantisce un isolamento termico pari a UW=0,63 W/m2K. Per evitare, infine, il formarsi di ponti termici causati dai cassonetti delle tapparelle, è stata preferita una soluzione di infisso con sistema oscurante integrato.
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