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Quanti cambiamenti, quante rinunce e quanti affanni ha portato con sé questo stranissimo 2020. E pur vero che bisesto e funesto non è mai stato un binomio vincente!
Ciò detto, non tutti i mali vengono per nuocere. Non tutti i cambiamenti sono così deleteri come potremmo pensare buttando un occhio a volo d'uccello su quest'anno che ci apprestiamo a salutare.
Vediamo come sono cambiate le nostre abitudini e dunque il nostro modo di vivere la casa nel 2020.
Partiamo dall'open space. Dopo aver desiderato e progettato spazi aperti di condivisione, sul lavoro come in casa, con la convivenza forzata con cui tutti noi siamo stati costretti a fare i conti almeno durante il primo lock down, ritorna l'esigenza di avere un angolino di privacy, un piccolo rifugio per rimanere in compagnia di sé stessi, e basta!
Ha fatto da proscenio ai nostri eventi casalinghi quando eravamo indaffarati tra lavoro e gestione degli impegni, più proiettati verso il fuori che tra le quattro mura domestiche. E da quest'anno si è ritrovata a essere spesso oggetto di spostamenti e modifiche, anzi, addirittura barometro del nostro livello culturale.
Stiamo parlando della libreria, i cui scaffali, in quest'anno di tempo libero aumentato e lavoro in smart working, hanno visto più cambiamenti che in una vita intera. Abbiamo riscoperto il piacere di leggere, di confrontarci con gli altri e, perché no, anche di misurare il nostro nuovo modo di essere cool avendo con noi questo o quel volume, piuttosto che la nuova borsetta di Gucci.
Chi vive in periferia non può sapere cosa si prova a stare in città, magari in pieno centro storico e avere un appartamento senza balconi. Forse nemmeno gli stessi citizen se ne erano accorti prima di questo 2020. Tanto la loro vita all'aria aperta era in serata, per l'aperitivo con gli amici, o fuori porta nel week end.
Ma la pandemia ci ha insegnato l'importanza vitale di un affaccio sul mondo, uno spazio seppur piccolo per mantenere un contatto con l'aria aperta, con l'amato sole, anche quando non è possibile uscire da casa.
Con la difficoltà di correre all'aperto e l'impossibilità di allenarsi in palestra, la casa diventa anche il luogo deputato al workout.
Ed ecco il proliferare di piccoli angoli attrezzati, anche con poco, per mantenersi in forma senza fare chilometri.
La postazione per l'allenamento ideale e nei dintorni di un Tv o monitor, visto il proliferare dei corsi online proposti all'utente.
Con la nuova modalità di lavoro (chi aveva mai sentito parlare di smart working prima del 2020?), la casa si è trasformata in un mini ufficio. E anche in una scuola online. Nessun problema per chi già nel 2019 aveva una grande abitazione e magari una stanza appositamente dedicata.
Tutti gli altri hanno dovuto aguzzare l'ingegno e crearsi, anche in un metro quadrato, una postazione lavoro con una sedia e un appoggio per mettere il pc, dei libri, una lampada e possibilmente una bella piantina per aiutare la concentrazione.
Le nostre prospettive ed esigenza sono dunque in parte cambiate, ma non sempre in peggio!
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