La spesa energetica degli edifici è gravata tanto dalla climatizzazione invernale quanto dalla climatizzazione estiva e dal raffrescamento.
Le leggi e le norme vigenti nel nostro Paese, che indicano gli obblighi per la riduzione della spesa energetica degli edifici, hanno avuto un percorso lungo e tortuoso focalizzato quasi sempre sulla sola climatizzazione invernale.
Gli strumenti di calcolo e le indicazioni per la valutazione del fabbisogno energetico per la climatizzazione estiva ed il raffrescamento degli edifici, sono stati indicati dalla norma UNI TS 11300; la norma, in particolare, nella sua specifica tecnica (parte terza) ha definito due indici di riferimento per le prestazioni: l'indice di prestazione globale e l'indice di prestazione parziale.
Indici di prestazione impianti di condizionamento
Più precisamente l'indice di prestazione energetica globale di un edificio si compone della somma dei seguenti indici: l'indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale, l'indice di prestazione energetica per la produzione di acqua calda sanitaria, l'indice di prestazione energetica per la climatizzazione estiva e l'indice di prestazione energetica per l'illuminazione artificiale.
La norma UNI TS 11300 stima le prestazioni energetiche degli edifici per la loro climatizzazione estiva, considerando gli impianti di climatizzazione in essi presenti e le relative caratteristiche, le valutazioni prestazionali possono essere effettuate distinguendo due grandi tipologie di riferimento per gli impianti: quelli per il raffrescamento e quelli per la climatizzazione estiva, questi ultimi tenegono conto della spesa energetica necessaria anche al trattamento dell'aria.
Gli impianti per la climatizzazione estiva ed il raffrescamento sono considerati e valutati attraverso la UNI TS 11300, in tutte le loro parti, dai generatori, ai sistemi di distribuzione dell'energia termica a mezzo di fluidi termovettori, ai sistemi di diffusione in ambiente dell'energia termica ed i sistemi di termoregolazione; le componenti principali della spesa energetica sono quella rrelativa alla climatizzazione vera e propria e quella per il trattamento dell'aria.
Le condizioni che influenzano la valutazione sono naturalmente quelle tipiche del luogo di riferimento per l'edificio che si sta valutando, unite ad altre condizioni specifiche dello stesso edificio, secondo degli schemi standard indicati nella stessa norma.
Uno dei parametri di riferimento per la stima delle prestazioni delle macchine termiche, in generale, è costituito dall'EER (Energy Efficiency Ratio), esso esprime semplicemente, il rapporto tra la potenza termica resa dalla macchina e la potenza elettrica assorbita dalla macchina per il raffrescamento; la limitazione di tale indice, in termini di descrizioni delle prestazioni delle macchine termiche frigorifere, sta nell'impossibilità dello stesso indice di variare al variare dei carichi termici da abbattere e della corrispondente energia elettrica assorbita.
La variazione del rapporto tra potenza termica resa dalle macchine frigorifere e quella elettrica corrispondentemente assorbita, è espressa dal SERR (Season Energy Efficiency Ratio): quest'ultimo, in considerazione di condizioni standard e medie climatiche di riferimento fissate per l'Europa, effettua una media pesata dei valori dell'EER assunti nell'arco di un mese, in tal modo introducendo una dipendenza dell'EER dal tempo e dalle condizioni di funzionamento; queste ultime, a loro volta, legate alle prestazioni degli altri componenti dell'impianto, sistemi di distribuzione, diffusione, regolazione nel tempo dell'energia termica, etc.
Le specifiche tecniche delle norme dl tipo UNI TS 11300 dovrebbero essere riesaminate, ed eventualmente aggiornate, ogni tre anni.