I mancati introiti derivanti dalla soppressione dell'Ici sulla prima casa stanno pesando sui bilanci dei comuni italiani, tanto che da piu' parti si sta pensando ad una reintroduzione della tassa.
Nei giorni scorsi, infatti, la Banca d'Italia ha richiesto una reintroduzione dell'imposta, che eviterebbe cosi' di gravare sui contribuenti solo con le tasse sul lavoro.
L'alternativa potrebbe essere invece una nuova forma di imposizione fiscale, una sorta di tassa cumulativa che racchiude diversi tributi sui servizi, come quello sulla gestione dei rifiuti, sulle risorse idriche, sui trasporti, ecc. e che prenderebbe il nome di Service Tax.
L'introduzione di questo tributo sarebbe necessario per ripristinare un equilibrato rapporto tra elettore e comune. Infatti, poiché le seconde case, quelle su cui si paga ancora l'Ici, sono spesso in comuni diversi da quello di residenza e nel quale si è iscritti nelle liste elettorali, accade che viene meno quel meccanismo virtuoso per il quale l'elettore può premiare o punire l'amministrazione esprimendo il proprio voto, per il modo in cui sono gestite le entrate fiscali.
Il provvedimento introduttivo della Service Tax dovrebbe arrivare entro fine ottobre, nell'ambito dei provvedimenti sul federalismo fiscale lasciati in sospeso, così come ha annunciato il presidente della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale Enrico La Loggia nel corso del convegno annuale sulla finanza locale organizzato da Legautonomie a Viareggio, che però ha escluso che ne debbano essere colpite le prime case.
Ma la service Tax non dovrebbe essere l'unico provvedimento in arrivo a colpire la casa.
In queste ore si è parlato anche, infatti, di una revisione delle rendite catastali o meglio ancora di una revisione complessiva degli estimi catastali al fine di riavvicinare questi valori a quelli di mercato.
Si parla inoltre di un anticipo dell'introduzione dell'Imposta municipale sugli immobili (Imu) al 2012 e di una sua estensione all'abitazione principale.
Tutti provvedimenti, quindi, che andrebbero a gravare sulle tasche dei proprietari di immobili.